Con il patrocinio del Comune di Brancaleone e dell’Ambasciata della Repubblica di Armenia, la Pro Loco di Brancaleone, coordinata dal suo dinamico Presidente, Carmine Verduci, per il 25 Aprile 2019, a Brancaleone Vetus, nella sede della chiesa sconsacrata “Maria ss. Annunziata”, adibita oggi a sala convegni, ha organizzato un interessante quanto suggestivo incontro culturale sulla “Giornata del Ricordo Del Genocidio Armeno”. Porgendo i saluti istituzionali, ha dato l’avvio ai lavori della manifestazione il dr. Salvatore Mottola Di Amato, componente della terna di Commissari Prefettizi che attualmente amministra il comune di Brancaleone. A seguire, il dr Sebastiano Stranges, Ispettore Onorario del Ministero dei Beni Culturali, unico autorevole relatore dell’argomento storico in programma. Nel narrare la complessa e travagliata storia degli Armeni, il dr. Stranges ha galvanizzato, anche dal punto di vista emotivo, il pubblico presente, accorso numeroso grazie alla bella giornata di sole ed anche al servizio navetta che ha facilitato l’arrivo sul posto degli appassionati di storia ed archeologia territoriale. Il popolo armeno fu cristianizzato ad opera degli apostoli Taddeo e Bartolomeo nel II° secolo d. C. e fin d’allora ha patito ripetute persecuzioni e martirio, il primo dei quali è stato posto in essere dagli iraniani che volevano imporgli la loro religione mazdeista. Chi poté si salvò dagli eccidi fuggendo in altri paesi e, probabilmente, alcuni fuggitivi armeni raggiunsero anche le nostre contrade. Un esodo, il loro, durato quattro secoli. Altri profughi armeni arrivarono sul nostro territorio alla fine dell’VIII secolo d.C., quando una nuova e più feroce persecuzione, sempre a carattere religioso, da parte degli iraniani e dei turchi mise in atto lo sterminio del popolo armeno. I profughi della diaspora fondarono nella provincia di Reggio Calabria delle comunità, le cui tracce si possano leggere nel territorio compreso tra Bova e Bovalino. A Ferruzzano, a Staiti ed a Brancaleone esistono concrete impronte della loro presenza in chiese rupestri con incisi pavoni e croci di stile armeno, mentre a Bruzzano Vecchio resiste ancora il castello incavato nella roccia, chiamata Rocca Armenia. Il loro fattivo passaggio resta scolpito anche nella toponomastica locale ed in alcuni cognomi di certa origine armena. Alla chiara e convincente relazione dell’ispettore Stranges ha fatto seguito, ad opera del parroco di Brancaleone, Vladimiro Calveri, la “benedizione del pane armeno”, offerto a tutti i presenti. Raccoglimento ed emozione hanno accompagnato il momento più toccante della manifestazione, “ l’accensione del fuoco della memoria in ricordo del genocidio dei martiri armeni”, effettuata dall’ispettore Stranges nel sito in cui sorgeva la chiesa protopapale Maria ss. dell’Annunziata accanto alle tombe che ricoprivano il pavimento del luogo sacro. Per tutti i partecipanti alla bella, partecipata manifestazione l’attività culturale si è conclusa con la visita guidata alla grotta dell’albero della vita.