Libro in vetrina: La giacca blu
La giacca blu è la quinta opera di mio pugno. Veder nascere una propria creazione è sempre una grande emozione: ogni volta è come la prima volta, perché un libro è importante nel suo essere diverso dall’altro, nonostante l’autore conti diverse pubblicazioni. Così è anche per me. Dopo la silloge poetica Il ritratto di me, la mia prima pubblicazione edita nel 2012, segue In questa notte senza tempo, Il rumore del silenzio e il racconto narrativo Credetemi è accaduto… di impronta storica, a testimonianza dell’orrore bellico che coinvolse i miei bisnonni materni. Il 18 maggio scorso vede la luce La giacca blu, l’ultima delle mie fatiche che coniuga poesia e prosa.
“Il testo prevede una parte iniziale in prosa con riferimento ad un racconto familiare narrato con fine dolcezza e nobile sentimento, abbracciando riflessioni pressoché educative e filosofiche, per questo consigliabile anche come testo per ragazzi. Si tratta di una sorta di racconto dentro al racconto, quasi come il metateatro pirandelliano, da riportare ad un’ alta fase letteraria. La seconda parte del testo è costituita da versi poetici, a volte semplici, altre più elevati e sentiti, nei quali traspare il senso dell’ amore e della vita. La giacca blu è una prosa narrativa che si spinge quasi verso il racconto leggendario. Un’ opera dedicata alla generazione di nonni volati via durante il triste periodo del lockdown nel 2020 a causa del Covid-19.”
“A tutti gli amori… quelli che vanno, i nuovi che sbocciano,
all’amore che ritorna come l’eco del mare in una conchiglia…
Dedicato a tutti i nonni della mia vita,
colonna portante del mio essere creatura del mondo.
Alla generazione di nonni, Angeli volati in cielo al tempo del Covid-19,
che hanno lasciato un vuoto nella società.
A un’anima in volo ed il cielo riflesso negli occhi…”
La mia nascita artistica è legata alla penna poetica che caratterizza e distingue la mia persona. Nel tempo, quando la mia penna è cresciuta ed io insieme ad essa, mi è stato suggerito di tentare la narrativa, ma non mi sentivo pronta o meglio ispirata. -“Almeno pensaci”- mi sentì incalzare da chi in me ci aveva visto bene e creduto da subito. Non ci pensai, dissi a me stessa “se deve essere sarà”. Ed è stato! Vide la luce della narrativa Credetemi è accaduto… con cortometraggio a seguito, rintracciabile sull’omonimo canale di YouTube, girato nel borgo di Palizzi nel luglio 2018 grazie alle preziose riprese della troupe del giovanissimo Gabriele Tringali.
Non credevo di scrivere un racconto, figuriamocene due, ma La giacca blu è la testimonianza della forza ispiratrice e della spontaneità della nostra natura interiore. A corredare ‘l’antico racconto del nonno’ davanti al fuoco di un falò, vi sono le poesie ritrovate dentro uno scrigno argentato con un’ametista al centro e sigillato da un lucchetto; una collana di perle adagiata sui fogli ingialliti dal tempo, in cui erano impressi verità e amore. Queste poesie vengono pubblicate in una silloge intitolata Il filo di perle, per ricordare il tocco delicato ed elegante della collana che vi è stata adagiata sopra per tanti anni.
Anna e Sandro, nomi di fantasia, sono i protagonisti di questa storia infinita, reale ed irreale. Questo non vuole essere un controsenso, ma è ciò che La giacca blu è: una storia vissuta ispirata all’amore, quello che può accomunare ciascuno di noi. Ispirata ai racconti del nonno, che mi raccontava sotto la luce splendente della luna o quelli della ‘nonna’ Ciccia, una dolcissima anziana signora, la quale amorevolmente chiamavo nonna e che tanto, tantissimo ho amato ed il suo ricordo non mi abbandona mai.
“[…]Ho ascoltato storie seduta sulle ginocchia della nonna Ciccia. Erano storie per tutte le stagioni; le ascoltavo davanti al grande braciere che riscaldava la piccola casa, o seduta per terra sul fresco pavimento con i pantaloncini corti e le gambe incrociate. Con le altre bambine sedevamo a terra formando un piccolo semicerchio di stupore. Quei racconti ci hanno fatto viaggiare, ci hanno portato lontano, ci hanno fatto comprendere i valori dell’umiltà e dell’amore. Insegnamenti tramandati dall’esperienza di una grande donna, una grande maestra. Ignara, nella sua umiltà, dei grandi insegnamenti che stava tramandando a quelle piccole, ormai grandi donne, che ancora oggi si chiamano le nipoti della nonna Ciccia, unite come le dita di una mano, nel suo intramontabile ricordo. Trasmetteva affetto, persino a me. Erano tutte sue nipoti, tranne io, ma questo non ha mai influito sul bene che ci legava; nonna Ciccia, mi ha impartito la più importante lezione di vita, amare tutti allo stesso modo perché non conta il legame di sangue, ma quello del cuore.”
Un grazie sincero alla dott.ssa Martina Giancotta, alla quale sono legata da sincero affetto, per aver curato le correzioni e la sinossi con attenzione e professionalità. E alla prof.ssa Giusy Nicolò per la realizzazione dell’immagine in copertina.
…Ringrazio Sandro e Anna esistiti oltre la linea immaginaria del tempo, nella sfera ancestrale della vita…