Debutta a Lamezia Terme uno dei 10 cicli di lezioni promossi in Italia dalla Fondazione per la Sussidiarietà e della Fondazione Italia Decide
Lamezia Terme – Uno start di base per “ricominciare”. Per impegnarsi a ricostruire i corpi sociali e condividere il bene comune. Per conoscere, analizzare e approfondire, attraverso le tappe di un cammino di confronto, dialogo e impegno che orientamenti, punti di partenza e visioni diverse su un terreno aperto e laico.
La “Scuola di Formazione per il bene comune” che sarà inaugurata in Calabria sabato prossimo 9 febbraio (alle 9:45 presso la sede regionale di Unioncamere in via delle Nazioni a Lamezia Terme) propone un percorso formativo di sguardo e respiro lunghi.
Rappresenta un’occasione preziosa in Calabria, perché quella di Lamezia Terme è una delle 10 scuole che stanno avviando le loro attività in Italia (da Milano a Roma, da Torino a Catania) su iniziativa della Fondazione per la Sussidiarietà e della Fondazione Italia Decide, la prima presieduta dal professor Giorgio Vittadini, fondatore della Compagnia delle Opere, l’altra dal professor Luciano Violante, magistrato e già presidente della Camera dei deputati.
L’apertura della scuola calabrese è stata promossa dall’Associazione “Il Sud già e non ancora”, dal Movimento Futuro Plurale , dal Centro studi Aletheia e dal “Comitato per il bene comune” di Sant’Eufemia col sostegno istituzionale della Camera di commercio di Crotone e di Confcommercio Calabria-centrale.
L’iniziativa è rivolta soprattutto ai giovani e mira a rendere permanente lo spirito che anima da 40 anni il Meeting di Rimini per l’Amicizia dei popoli ma anche a collocare, in un percorso formativo e di riflessione, una cittadinanza intesa come impegno a concorrere fattivamente al destino delle comunità di cui si fa parte.
“Più che mai in una regione come la nostra – sottolinea il dott. Antonio Saladino, responsabile della Scuola in Calabria – l’attuale crisi della democrazia e della politica richiede una società civile in grado di sviluppare libertà di pensiero e capacità critica, ma soprattutto una passione per il bene comune fatta di assunzione di responsabilità e ricerca della verità. Se è l’intero Paese a richiederlo, il Sud e realtà come quella calabrese, ne hanno bisogno in termini ancora più impellenti”.
“C’è un desiderio sempre più avvertito dei cittadini di ritornare ad essere protagonisti del loro futuro – spiega Saladino promotore dell’associazione “Il sud già e non ancora” e responsabile del dipartimento Sud della Fondazione per la Sussidiarietà – preoccupati della situazione stagnante e confusa in cui versa la politica”
C’è voglia di ripartire, di riprendere in mano destini individuali e comuni, insomma. “Occorre ricominciare a mettersi insieme – ha affermato di recente il prof. Vittadini – come quando
l’Italia, uscita da una guerra tragica, fu ricostruita, sviluppata con il contributo di persone di
diverso orientamento ideologico, e diventò una grande potenza industriale, un Paese che aveva un preciso ruolo nel mondo e nello stesso tempo onorava una forza che nasceva nella coscienza di ciascuno: il desiderio, la voglia di migliorare, di seguire un percorso di emancipazione personale e collettiva”.
I principali temi affrontati sono: “Democrazia, libertà e sussidiarietà”, “L’Italia nei contesti europei e mediterranei, tra integrazione e nuovi nazionalismi”, “La necessità di un’etica pubblica”. Le “lezioni”, che si svolgeranno con cadenza poco più che mensile (sette incontri tra febbraio e novembre) presso la sede regionale di Unioncamere a Lamezia Terme, prevedono sia momenti teorici sia testimonianze dirette, con l’obiettivo di analizzare e condividere le migliori prassi relative alla partecipazione “dal basso” alla vita sociale e politica orientate al bene comune. Lo scopo principale è quello di creare maggiore consapevolezza sui processi politici e istituzionali in atto. Indispensabile per aiutare la formazione di una classe dirigente preparata e motivata, in grado davvero di “decidere perché conosce”.