Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, vista l’emergenza sanitaria da Coronavirus, per consentire campagne elettorali efficaci e informazione adeguata
Il Consiglio dei Ministri riunitosi oggi 5 marzo 2020 a Palazzo Chigi (seduta n., in considerazione di quanto disposto con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020, recante misure per il contrasto, il contenimento, l’informazione e la prevenzione sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19, su proposta del Presidente Prof. Giuseppe Conte, ha convenuto di proporre al Presidente della Repubblica la revoca del decreto del 28 gennaio 2020, con il quale è stato indetto per il prossimo 29 marzo il referendum popolare confermativo sul testo di legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 240 del 12 ottobre 2019.
Così ha deciso oggi pomeriggio il Consiglio dei ministri per consentire a tutti i soggetti politici una campagna elettorale efficace e ai cittadini un’adeguata informazione sulla scelta che sono chiamati a fare votando sul quesito referendario. La data del 29 marzo, infatti, era stata fissata con il decreto del Presidente della Repubblica 28 gennaio 2020 prima dell’emergenza sanitaria da Coronavirus.
Le procedure referendarie in Italia e all’estero vengono quindi sospese, per riprendere quando sarà fissata la nuova data del referendum.