Non si tratta di una buona notizia: il Consiglio Regionale della Calabria ancora una volta ha deciso di non decidere, deludendo le molte donne che si erano date appuntamento per l’undici marzo davanti alla sede di Palazzo Campanella nella speranza di vedere finalmente una fumata bianca, simbolo dell’approvazione della legge regionale sulla doppia preferenza di genere.
La Calabria rimane così fanalino di coda tra le poche regioni che non hanno provveduto a trasferire in una legge elettorale quanto previsto dalla legge nazionale n. 215 del 2012 per favorire il riequilibrio di genere, aumentando la possibilità per le donne di essere elette nei Consigli Regionali, così come nei Consigli Comunali ed in Parlamento.
Ancora una volta una fumata nera che ha suscitato l’indignazione delle donne presenti, indignazione determinata ancor più da alcune pesanti ed intollerabili frasi usate durante il dibattito da alcuni consiglieri regionali.
Formalmente si è concluso con un rinvio al 25 marzo. In realtà è legittima la preoccupazione di molte delle donne presenti che temono che si possa trattare dell’ennesimo rinvio per non introdurre la doppia preferenza di genere.
L’ANPI ricorda a tutti i Consiglieri regionali che, grazie alla passione ed alla intelligenza di alcune donne madri della Costituzione, l’articolo 3 della nostra Carta fondamentale si conclude con il secondo comma che impegna “la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che limitano di fatto” l’eguaglianza formale senza distinzione di sesso affermata nel primo comma dell’articolo 3.
E’ ancora più importante ricordarlo in una regione, la Calabria, nel cui Consiglio Regionale è presente solo una donna.