Antefatto
Converrà rivolgersi per degnamente rifinire la titolata immagine agli abituali innocui puntini di sospensione, in attesa di raffreddare gli animi già posti sulla difensiva da certe notizie di di(s)missioni nella più deso/sconsolante incredulità generale!
E meglio prima che poi correrà addirittura l’obbligo di accettarle,punti esclamativi in decisa ripresa, almeno due !!
Si domanda sommessa venia per questo improvviso catapultarsi nel bel mezzo di una posta del cuore,nel caso di specie quasi un battito in rosa Liala, alle gentili signore in seduta serale davanti al piccolo schermo che trasmette il teleromanzo, quale fiction potrebbe oggi eguagliare i sogni melo-romantici delle suddette ?!
Le quali in mattinata si sono perfino recate a rifarsi piega e cotonatura per, come dire, assistere in ordine, caso mai capitasse all’ultimo momento qualche vicina di pianerottolo desiderosa di compagnia, alle avvincenti, un tutt’uno con la poltrona, vicende croniniane, insomma da Cronin,gettonato autore di storie adatte al pubblico femminile della TV nostrana intorno agli anni ’60, del quale abbiamo appena preso in prestito uno dei più evocativi esempi della sua corposa narrazione.
La concione può avere inizio
E tale essa è visto il mancato accordo anche sul genere grammaticale da assegnare al sostantivo.
Fin dal frenetico apparire di questo impegnativo mezzo di locomozione, a turno si contendono la scena il dettato marinettiano che ne canta le laudi al maschile, scontrandosi letteralmente con la visione del Vate che ne compone reboanti virtuosismi poetici inneggiando all’intrinseco Suo femminino,in pari con il fascinoso garbo che solitamente attiene alle donne.
Nel frattempo Egli se ne sta ben accomodato al volante di una modaiola“Isotta Fraschini” vero bolide da otto cilindri, ormai grandiosamente relegata al Suo lento intorpidire di giunti/giunture, neanche Cardano in persona potrebbe scongiurarne l’effetto, accanto agli altri storici cimeli del Vittoriale!
Tutto sommato non è poco perfino per un’automobile!
Giusto una precisazione …l’argomento è sterminato quanto la platea a cui è destinata la svariata moltitudine di fogge sul tipo, sottofondo nasale da imbonitore pubblicitario alle prime armi,
“tutto ciò che avreste voluto conoscere in tema di… automobili!
Tratto da La Settimana Incom Illustrata,o, se si preferisce, da quell’impagabile Cinegiornale che precede, in anni ancora intonsi rispetto alle successive scaltrezze del vivere moderno, l’attesa proiezione del film nelle accoglienti sale cinematografiche del periodo!
Intanto nel quotidiano ci si consola conducendo autovetture di dimensioni più che contenute, iconica Topolino amaranto,per dirne una, breve antenata della ultra planetaria Fiat 500 che nei decenni sempre uguale a sé medesima ha dovuto subire gli assalti di principianti di qualunque età e genere, alle prese con terrificanti doppiette, almeno una volta nella vita, per ingranare, leggasi scalare le marce senza provocare quell’onomatopeico effetto crash da fumetto .
Idem in quelle sapide barzellette di solito ospitate nelle inimitabili riviste di enigmistica, sulla poca o nulla perizia delle signore alla guida!
Nel classico caso di specie puro pregiudizio che stenta, ancora dopo secolare presenza dell’auto sotto tutti i cieli conosciuti, ad evaporare del tutto!
Ma non è opportuno precorrere i tempi, essendo ancora agli….
Esordi con schiamazzi polverosi e ferraglie a vista
Il sorprendente debutto del Mito per antonomasia, con tanto di ovvia targa, che inonda di sé il XX secolo, avviene non su strade, andiamo… di che si parla, mica di quelle indispensabili e tuttavia ingombranti vie di comunicazione, dritte e luccicose sotto il sole più o meno splendente da Nord a Sud della Penisola.
Man mano si viene proiettati nell’età dell’oro/boom, non solo automobilistico, ove le autostrade, giusto loro, sono in grado di modificare,in meglio o in peggio, punti di vista a seconda, la cartina geografica della nazione con al seguito novelli usi e costumi in materia di viaggi e spostamenti comodi e veloci a tutte le latitudini
.Al tempo…un passo alla volta, ovvero un passo indietro, adeguando la velocità, non sempre futurista, della Nostra alle trazzere, di più non è dato al momento, per giunta da condividere, volenti o nolenti, con bipedi di varia specie starnazzante.
D’altronde è questo il regno naturale di bianche oche giunte in visita dall’aia in compagnia di ordinate anatrelle in fila che attraversano fra il concorde e paziente, soprattutto, rispetto degli astanti, queste stradicciole di campagna di cui dovrebbero rimanere uniche protagoniste eternate nei pittoreschi acquerelli inglesi dell’epoca vittoriana e giù di lì!
Senza rivali il deliquio di penne e coccodè, nella drammatica esibizione di galline in fuga rincorse con affanno da brave massaie, loro malgrado spaurite all’apparire di queste diavolerie stordenti come la tromba che ne avvisa il passaggio turbando la pace villica .
La tappa successiva chiama addirittura in causa le aule di tribunale per dirimere liti medievali tra gli altezzosi conducenti di automobili alle prime uscite e gli abitanti della campagna straniti da infausti accadimenti che in taluni casi hanno perlomeno azzoppato malamente se non causato in occasioni estreme la cruenta dipartita dei pennuti di proprietà.
Pare esistano a riguardo doviziose cronache d’epoca che oggi suscitano al massimo qualche risolino indulgente sull’irrisorietà del contendere e relativo danno da risarcire, al secolo specialmente galline ovaiole di sicuro peso nelle risicate economie rurali.
Auree evasioni
Nel momento di maggiore intensità stilistico-tecnica, in parallelo con il crescente numero di vetture in circolazione, a scadenza costante si sono succedute apposite passerelle ove mettere in mostra rutilanti modelli di lusso in forma di automobili, non proprio le utilitarie della strada accanto, riferito al “Salone dell’Automobile”fra i più autorevoli quello annuale di Ginevra, città adusa ad eventi internazionali raffinati e dispendiosi dall’alto del “Jet d’Eau” al centro del lago Lemano.
Appena messo piede nelle ampie halles ti vengono incontro, alla lettera, celeberrimi marchi la cui vista da sempre, inevitabile ancor oggi seppure in clima di eco-controllo, suscitano un surplus di gioioso rapimento, in ciò concordando con il genio Ferrari in persona, gran sentimentale capace di riconoscere ad ogni esemplare una diversa animula, in un apogeo di sapiente meccanica e scintillante immaginazione alla guida.
Intendiamoci…non è che tutte le vetture in mostra siano da mozzare il fiato ma chi in anni sereni ha potuto visitare l’esposizione ginevrina, senza gli odierni spasmodici pentimenti alla ricerca della sostenibilità ritrovata, è andato intenzionalmente a caccia di superiori emozioni….
Toh,una Lamborghini color sole aranciato, invito ad accomodarsi con tastiera per orchestrare la velocità dimenticando da subito precedenti lezioni sull’uso delle marce, per poi sgusciare vagamente estasiati dall’abitacolo,mica facile, senza rischiare figuracce da incastro di fronte alla inappuntabile hostess che fa da scorta tra i vari stands delle meraviglie!
Sempre innata la classe delle “Bentley” e….qualcosa di stupefacente si offre agli sguardi ammirati dalle parti di variazioni in tema “Bugatti” nome di punta Chiron, richiamando assonanze con il mitico Centauro precettore del Pelide.
Prospettive vertiginose a ridosso del più puro stile italiano, alla Pagani, pochi modelli numerati per compratori d’eccezione, mentre da un angolo riservato come conviene alle prime donne, occhieggia potenza tecnologica ed eleganza stilistica in rosso ferrarista,accompagnandosi alle “Alfa Romeo”sempre in gran forma con quella punta di nostalgia in bella posizione già dal nome ,ancora Giulia ,fiore all’occhiello del marchio negli amabili anni’50/’60.
Più in là, ci si scusa in anticipo se par poco, una “Aston Martin” che a Ginevra la usi anche per andare a fare la spesa, e non è detto sia per forza un motto di spirito, all’epoca reduce dalle funamboliche scorribande nei luoghi più impervi della Capitale, improvvisate da uno 007 Bond/Craig in forma strepitosa a bordo della suddetta altrettanto, con tutti gli ammennicoli al momento giusto!
Nel corso di queste prestigiose rassegne c’è stato sempre spazio per presentare autentiche novità, tra cui, già nel 2019, una voiture volante nata “Concept Pop.Up.” Studio Italdesign, cimentandosi,prime volte, con il sogno finale di abbattere i problemi di traffico nelle sature metropoli dell’oggi.
E dunque al punto in cui si è,dopo averle tentate tutte, dalla benzina verde in poi, senza addentrarsi in complicate disquisizioni circa le attuali aspettative sulla complessiva salvaguardia dell’ambiente, non rimane che….
Da feticcio a vituperio delle genti…sicuro non si possa trovare una via di mezzo?!
L’espressione è quella inferocita alla Paolino Paperino, causa presunte mancanze di riguardo nei confronti della 313, a scelta automobilina da autoscontro o più spesso triciclo, come udito con innegabile sollazzo da chi scrive, da parte di impazienti fruitori di congestionati crocicchi romani, all’indirizzo di guidatori/trici visibilmente in affanno….
Ah signo…ra o re,misteri in romanesco che passione!,se non sai leggere i segnali datti al …..
Come sopra!
Per continuare con i paragoni quack papereschi, in certe ormai eroiche strisce si arriva addirittura a scomodare le incommensurabili intuizioni del Sommo Poeta realizzando un felice connubio letterario ai più alti livelli che ha per fugace oggetto, manco a dirlo, l’automobile in veste di idolatrato sembiante da trasportare sulle spalle dopo averlo tenuto,durante una intera esistenza,in palmo di mano, la qualcosa, più che a un dantesco girone infernale ove sbarazzarsi dell’ingombro, andrebbe ascritta all’insopprimibile desiderio di toglier(la) comunque di torno, in un modo o nell’altro, perfino affrontando immani sforzi da manuale, pur di non restare ancora un solo attimo imprigionati nelle usuali code sempre più disperanti.
Non c’è dubbio che ciò faccia parte del contro, parimenti da evitare scorciatoie demagogiche che prefigurano di elettrificare elettrizzando anche l’umano intelletto,ove esso non sia già divenuto artificiale , a sua insaputa!
Cinico? Però efficace….
Di grazia ,quali e quante le batterie necessarie all’uopo da eliminare, diversamente inquinando ….
Rischio?!…
Vero e proprio grido di battaglia da un seguitissimo quiz televisivo, anni, chissà, ’60 o ‘70 all’incirca!
Ultime frontiere,idillico/semantiche utopie, dalla mobilità
La scadenza è di quelle senza appello…
Non sono quindi dicerie ma autorevoli ed ultronee voci a difesa di una mobilità sostenibile per gradi e mezzi sempre più eco-verdi,neologismo,si potrà?,che martellano con raggelanti ammonizioni le autorità competenti a livello mondiale per l’adozione di necessari provvedimenti in tema di rinnovabili.
Le automobili andranno liberamente per strada,sì, ma con l’ausilio di batterie, o verranno bandite , in senso letterale, dal viver civile e a nulla serviranno umani ripensamenti, così sembra, con una punta di iattanza!
Dulcis in fundo, le nuove tonalità di elettrico, immediato parallelo in ibrido plug-in, che per districarsi la laurea ci vuole,strano per niente!
Nel frattempo si va subito in scena con un classico latinismo in grande spolvero del “ pedi/piedibus calcantibus”, già adottato,così dicesi, anche in Italia, il computo del chilometraggio con bambini già maratoneti dall’asilo, anzi in diretta dalla cuna, una inezia trascurabile, vale specie nella Capitale,sole o pioggia,basta attrezzarsi,purché
Sulle orme del …Pie Veloce, chi? Sarà Achille?
Perché,dilemma amletico, non tornare con ineccepibile realismo alle romantiche carrozze con mantice,come dire, più accomodanti…
Si ha presente il fiacre ?!
Che aura di mistero che la vince di gran lunga sul vigente taxi !
Nel giù della Penisola gli abitanti di certe accidentate contrade di montagne hanno familiarmente usufruito per decenni di scecchi a guisa di vittura, si tranquillizzi l’odierno popolo ecologista, nulla a che a spartire con le usuali autovetture essendo l’espressione puramente gergale per indicare l’animale da soma, asino o somaro, impiegato per trasportare vettovaglie specialmente alimentari!
Tutto sommato se ne potrebbe ricavare un bel passo avanti da futuro già qui…
E però che suggestione arrivare in vela in America sulle rotte degli antichi e meno, navigatori e pazienza per il ritorno effettuato in tutta fretta a bordo di veloce e super inquinante jet a causa di improcrastinabili precedenti impegni.
Del resto non si può avere tutto!!
Di certo c’è che l’uso di colloquiali estrinsecazioni dell’essere in automobile,citando a caso,quale correre a tutto gas,dopo avere per anni inalberato blasoni da “Targa Florio” 1913 con sedili in magnetico color vermiglio, si rassegnino i patiti delle sgommate,senza (in) correre nelle attuali reprimende ecologiste, diverrà a tratti superfluo,facendo tornare in auge l’antico adagio, sperimentata saggezza di avi/ mari ,sta per Lari o nonni,che rientrano alla grande dal portone comitale “piano, sano e lontano”.
A quanto pare potrebbe presto accadere…
Arriva o no il momento di riassumere nell’areopago di argomentazioni su questa ormai secolare compagna di vita, malgrado tutto?
Suvvia…siamo ad un tanto così….. la ria sorte delle auto, fino a poco tempo simbolo di un certo tipo di vanteria anche danarosa è ormai appesa a un filo o cavo,sì,quello della batteria,più che mai di necessità virtù, quella teologale della pazienza da ricarica!
Cameo con epilogo
“Pronta al centro un’alta Balilla dai grandi fanali spalancati a guisa d’occhi,come pregustando la scena che si svolgerebbe di lì a poco.
Ma ecco il brusio e poi uno scroscio di battimani: la sposa si faceva avanti al braccio del fratello maggiore,lunghissimo il velo candido così difficoltoso da sistemare nell’automobile che la scorterebbe in un breve giro sull’aia,giusto un centinaio di metri prima di fermarsi trionfalmente sulla soglia della stanza-cappella.
I più piccoli specialmente si erano addossati al passaggio dell’automobile per vederla il più da vicino possibile cosa non molto frequente ancora in quegli anni ’40….”.*
* Tratto da “La ragazza della masseria”, in omaggio alle nozze della madre, apparso a firma di chi scrive in questa privilegiata sede nell’aprile 2021.
Foto da Wikipedia