Il 22 aprile è la giornata mondiale della terra, meglio conosciuta col nome di Earth Day. Le radici di questa ricorrenza sono molto profonde e risalgono agli anni ’60 in America. Mentre il mondo è impegnato a sfruttare le risorse naturali, a sprecare l’acqua, a contaminare oceani, mari e fiumi, assieme alle montagne che sono diventate contenitori di non si sa quale materiale sotterrato, stranamente ci si ricorda almeno una volta l’anno dell’esistenza del pianeta.
Una contraddizione paradossale, verrebbe da dire, ma dal momento che il mondo sembra capovolgersi, dove l’ordinario diventa straordinario, mentre sversiamo liquami e differenziamo anche meno, forse la celebrazione di questa giornata può essere normale. Alla fine cosa sarebbe l’uomo oggi senza quel finto buonismo che lo contraddistingue?
Fingendo che tutto vada bene, ripercorriamo la storia di questa giornata.
L’idea della creazione di una “Giornata per la Terra” fu discussa per la prima volta nel 1962. In quegli anni le proteste contro la guerra del Vietnam erano in aumento, al senatore Nelson venne l’idea di organizzare un “teach-in” sulle questioni ambientali. Nelson riuscì a coinvolgere anche noti esponenti del mondo politico come Robert Kennedy, che nel 1963 attraversò ben 11 Stati del Paese tenendo una serie di conferenze dedicate ai temi ambientali.
L’Earth Day prese definitivamente forma nel 1969 a seguito del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi al largo di Santa Barbara, in California, a seguito del quale il senatore Nelson decise fosse giunto il momento di portare le questioni ambientali all’attenzione dell’opinione pubblica e del mondo politico. “Tutte le persone, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”.
Il 22 aprile 1970, ispirandosi a questo principio, 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono per una manifestazione a difesa della Terra. Migliaia di college e università organizzarono proteste contro il degrado ambientale: da allora il 22 aprile prese il nome di Earth Day, la Giornata della Terra.
La copertura mediatica della prima Giornata Mondiale della Terra venne realizzata da Walter Cronkite della CBS News con un servizio intitolato “Giornata della Terra: una questione di sopravvivenza”. Fra i protagonisti della manifestazione anche alcuni grandi nomi dello spettacolo statunitense tra cui Pete Seeger, Paul Newman e Ali McGraw.
La Giornata della Terra diede una spinta determinante alle iniziative ambientali in tutto il mondo e contribuì a spianare la strada al Vertice delle Nazioni Unite del 1992 a Rio de Janeiro.
Nel 2000 infine, grazie alla diffusione di internet, lo spirito fondante dell’Earth Day ed in generale la celebrazione dell’evento vennero promosse a livello globale.
Le Nazioni Unite celebrano l’Earth Day ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, il 22 aprile.
Bruna Maria Antonia Primerano