La Prima Commissione “Affari istituzionali, Affari generali e Normativa elettorale” – presieduta dal consigliere Franco Sergio – ha visto nel corso dei lavori odierni (ai quali ha partecipato anche l’assessore al Bilancio e alle Politiche del Personale, Mariateresa Fragomeni), l’illustrazione, a cura del consigliere Morrone (proponente), del progetto di legge n. 401/10^ recante: “Introduzione del Metodo Previdenziale Contributivo per i consiglieri regionali eletti nelle legislature decima e successive”.
Preliminarmente, il Presidente dell’organismo ha detto che la legge di Bilancio per il 2019, ai fini del coordinamento della finanza pubblica e del contenimento della spesa pubblica, impone alle Regioni di rideterminare entro il 31 marzo 2019 – sulla base di criteri e parametri definiti per ragioni di armonizzazione normativa in sede di Conferenza Stato-Regioni – la disciplina “dei trattamenti previdenziali e dei vitalizi già in essere”. Si prevede inoltre che “in caso di mancato raggiungimento dell’intesa entro tale data, le Regioni e le Province autonome provvederanno in ogni caso a rideterminare i trattamenti previdenziali e i vitalizi secondo il metodo del calcolo contributivo”.
Dopo un ampio ed accurato dibattito, il presidente Sergio ha rinviato la trattazione del punto all’ordine del giorno con l’apertura dei termini per la presentazione degli emendamenti.
Successivamente, è intervenuto il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea il quale ha presentato ed illustrato un emendamento interamente sostitutivo alla proposta di legge che lo stesso aveva già depositato assieme al collega Greco (la n. 327/10^).
Dopo un articolato confronto, il Presidente dell’organismo ha rinviato la trattazione del punto con la riapertura dei termini per la presentazione degli emendamenti.
Infine, il presidente Sergio ha illustrato la proposta di legge n. 244/10^ (di cui lo stesso è proponente assieme al consigliere Greco) recante: “Disposizioni in materia di riordino territoriale delle circoscrizioni comunali – Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 5 aprile 1983, n. 13”.
Richiamando “il proficuo lavoro di approfondimento e confronto svolto dalla Prima Commissione”, egli ha puntualizzato come “la presente proposta normativa porti a sintesi quanto emerso nelle diverse sedute anche dalla voce dei docenti intervenuti che hanno fornito un autorevole contributo alla discussione. Il testo in esame – che oggi ha avuto apprezzamento bipartisan – mira ad introdurre nell’ordinamento calabrese adeguati elementi di base e divenire strumento regolativo in materia di fusione dei Comuni, processo ineludibile per accrescere l’uso efficiente delle risorse pubbliche e per ottimizzare la pubblica amministrazione locale del Paese”.
Alla seduta hanno preso parte i consiglieri Pedà, Nucera, Giudiceandrea, Mirabello, Bova, Morrone, Scalzo, Neri, Esposito, Ciconte ed Arruzzolo.
ll L’Ufficio Stampa