Riceviamo
Trasmetto l’articolo di Adriano Mazziotti sul ‘Quotidiano’ di domenica 21 ottobre ’18 , che preannuncia il volantino che invio sempre in allegato. Penso sia bene in una occasione istituzionale ed importante quale la visita dei due Presidenti Mattarella e Meta, accoglierLi certo con simpatia, ma esprimere con chiarezza anche le esigenze di tutela da sempre calpestate del mondo arbresh italiano.
Il volantino in allegato sarà pubblicato da il ‘Quotidiano’ domenica 4 e mercoledì 7 novembre.
E’ cosa buona e giusta che chi condivide il senso profondo del testo che potete leggere, si attivi per pubblicarlo ove può, dai Social Network ai bollettini parrocchiali, dalle riviste territoriali e quelle di settore; come pure invito chi aderisce ad Associazioni , Pro-loco, Gruppi folcloristici di canto o di danza a fare proprio il volantino inserendo in fondo al testo, accanto a Stampato in Proprio – ottobre 2018 > diffuso da Ass. x y z – come alcuni gruppi di volonterosi stanno già facendo in alcuni Comuni arbëresh.
Fate in modo che la voce degli Arbresh si diffonda in tutta la Regione storica Arbëreshë italiana e nelle comunità extra-moenia.
E’ bene in queste occasioni alzare la nostra voce a difesa del nostro mondo, della nostra cultura e della lingua, con un’azione legale, pacifica e non violenta ma chiare e forte ed anche mediaticamente evidente; le leggi italiane, supportate da quelle della comunità europea debbono valere anche per la minoranza italo-albanese.
Quanto poco ognuno di noi può fare , assieme al poco di tanti diventa una presenza non eludibile, manifesta e massiccia.
Invito la Federazione F.A.A. ed il Consorzio UNIARB a prendere ufficialmente posizione e ad appoggiare la richiesta di tutela per il mondo Arbresh.
Questa è l’occasione buona, non rinviabile.
Lo stesso dicasi per i numerosi intellettuali, letterati, artisti, musicisti arbëresh che onorano con la loro presenza la propria cultura . AttivateVi e con la creatività che dovrebbe essere consona al Vostro essere, esprimetevi pubblicamente.
In queste occasioni non serve il silenzio-assenso; occorre essere presenti.
Chi non vuole che la storia gli scivoli rovinosamente addosso o che sia costruita da chi non ha diritto di prendere parola, si alzi ed esprima ora i propri diritti: sino a che anche una sola persona rivendica i diritti inalienabili, questi non sono morti.
“ ‘L’utopia’ che possiamo alimentare collettivamente e costruire oggi sarà la strada che i saggi percorreranno domani”.