“A fronte di numerose richieste provenienti da nonni, genitori ed altri congiunti di minorenni residenti fuori territorio regionale o bloccati in altre regioni per via della pandemia, mi trovo costretto a dover informare che non posso dare seguito alle loro istanze in quanto di competenza delle prefetture, a loro volta limitate da rigide disposizioni del Governo”. Lo comunica il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale.
“Comprendo il disagio scaturente dal dover vivere questo momento drammatico lontano dai propri bambini, ma per disposizioni governative, e comunque per buonsenso, è meglio rimanere laddove si è, perché i bambini oltre che dell’affetto potrebbero essere destinatari anche del virus. In questi anni di mio mandato istituzionale – sottolinea Marziale – ho risposto a richieste di qualsiasi genere cercando di soddisfare i bisogni di ciascun minore, ma in questo caso non posso dar risposte se non omologate, e invitanti a desistere dall’intento , oppure rivolgendosi alle istituzioni di competenza, ossia le prefetture. Non è facile umanamente per me dover assumere questa determinazione – conclude il Garante – ma le richieste cominciano ad essere troppe, e tutte, fino al momento, motivate soltanto da questioni sentimentali e non da altre urgenze”.