Tante bare, tanta, troppa sofferenza … tanti bambini hanno perso la vita. La mente si rifiuta di pensare che l’uomo possa esser capace delineare confini e costruire mura di egoismi farciti di pseudo civiltà…Sale dal profondo del cuore una richiesta di aiuto e di perdono per tutti per le chiusure del cuore…
Nella notte della prima domenica di Quaresima, l’ennesima tragedia di migranti morti, vittime non del mare in burrasca ma dell’avidità di trafficanti di vite umane, sfruttatori di uomini e donne in cerca di una speranza per la vita propria e dei loro figli. Anche il nostro Istituto INA non può tacere davanti al tragico naufragio avvenuto il 26 febbraio scorso sulle coste della nostra Calabria. 63, al momento, le vittime accertate.
Le persone a bordo dell’imbarcazione che ha fatto naufragio al largo di Crotone: più di 100, provenienti da Iraq, Afghanistan, Siria e Iran. Ci uniamo alla voce dei Vescovi: «Siamo solidali e vicini con la preghiera alle vittime di questa tragedia e a tutti coloro che si stanno prodigando per accogliere i sopravvissuti “ Il Presidente Cav. Dott. Lorenzo Festicini dice: “Sono donne e uomini che fuggono dalla guerra, dalla miseria. Affrontare un viaggio come quello che è terminato così drammaticamente sulle coste della nostra terra Calabrese è una scelta disperata. Che questa disperazione sia sfruttata senza alcuna considerazione per la vita di queste vittime è intollerabile”. Alle Istituzioni e a ogni forza politica chiediamo di non voltarsi. Ma di aiutare le persone, prima che i popoli, a vivere una vita serena. Servono carità, cooperazione internazionale, rispetto per la vita umana, tutela dei diritti umani.
UFF. STAMPA INA