La tempesta di vento infuria in città, che mostra tante ferite sotto la girandola multicolore delle luminarie: ciò che resta della “Perla dello Jonio”. Luogo non luogo, ormai; territorio fertile per insensati stravolgimenti.
In questo complicato scenario, Babbo Natale non ha lesinato coraggio e bontà. Ed è arrivato, fedele alla metafora di “papà buono”, sfidando ogni inclemenza naturale ed ogni congiura umana.
E’ planato sul Corso Umberto, a Soverato, sotto le sferzate del vento, ed ha lanciato il suo dado. Ai bambini, custodi della magia dei sogni per tutte le stagioni; agli adulti, che, a margine del quotidiano esistenziale, sanno a volte riappropriarsi della capacità di sognare. “Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano”, scrive Antoine de Saint-Exupéry.
E’ arrivato dal cielo, ed ha aperto le danze di Natale in un allegro, magico , mai desueto cliché, dando il ben servito alle irragionevoli stravaganze del vento.
Perché il vento è capriccioso: può trasformare una raffica in un abbraccio; un soffio, in una sferzata tagliente.
In tanti ad accoglierlo. A parte gli onori di casa, espressi con ostentata soddisfazione da Sindaco ed Assessori, accompagnati da preannunciate promesse di sorprese e novità nei giorni a venire. Poi, il trionfale ingresso nella “Casa di Babbo Natale”, un locale cittadino che conserva storia ed arte, allestito allo scopo da esperti curatori. Luogo sicuro per tutti, dove indossare le ali per la propria fantasia, dove trovare la propria fiaccola in questo tempo d’attesa.
Sono gli ultimi giorni dell’Avvento” ed ogni uomo lo vive a modo suo, nel segreto dell’anima. E’ come il vento, che penetra negli angoli più inaccessibili, fuori e dentro se stessi. In fondo la vita è perenne attesa, che, nel concetto leopardiano di “vigilia”, è soffusa di letizia, irrorata di atmosfera festosa.
Oggi il tempo dell’attesa ha cambiato volto: restituisce speranza nella direzione del lavoro, della pace, della solidarietà, della fratellanza universale. Nel bisogno d’amore. Natale è storia d’amore e “tutte le storie d’amore sono uguali” (Paulo Coelho).
Foto pagina facebook villaggio di Natale a Soverato