Reggio Calabria – La sezione Controllo della Corte dei Conti di Catanzaro ha accertato la regolarità e parificato i rendiconti dei Gruppi consiliari per l’anno 2018.
Per la prima volta in assoluto, i giudici contabili non hanno chiesto nessun chiarimento e nessuna integrazione, a dimostrazione della totale correttezza e trasparenza dell’utilizzo dei fondi pubblici messi a disposizione della politica. “Non esito a definire questo risultato come uno dei più importanti ottenuti sul piano dell’etica politica in Calabria – commenta il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto -. Quello che raccogliamo oggi è il frutto di un lavoro faticoso e difficile compiuto negli ultimi quattro anni, in sinergia tra l’Ufficio di Presidenza, i Gruppi consiliari e l’amministrazione di Palazzo Campanella. In questa legislatura, più volte è stata certificata la bontà delle scelte assunte per garantire un utilizzo corretto del denaro pubblico. Si tratta di risorse che appartengono a tutti i cittadini ed è necessario che non ci sia neanche un dubbio sul modo in cui viene speso ogni singolo euro”. Irto prosegue: “Tutto questo arriva a un anno di distanza dal lancio del sistema informativo diretto tra il Consiglio regionale e la Corte dei Conti, alla quale, per primi in Italia, abbiamo dato la possibilità di avere accesso alla banca dati di tutti i gruppi consiliari per conoscere in tempo reale ogni spesa, ogni beneficiario, ogni causale. Sono molto soddisfatto. Noi abbiamo risposto con i fatti alle dichiarazioni ormai prive di senso e fuori tempo massimo di chi ha cavalcato, finché è stato possibile, l’onda dell’antipolitica. Sia chiaro: mai in passato ho ceduto alla tentazione della facile esultanza e non lo farò neanche questa volta. Ma il punto a cui siamo approdati merita, per numerose ragioni, di essere sottolineato. La musica è cambiata e se ne faccia una ragione chi non ha altri argomenti politici che quelli utili a denigrare l’istituzione del Parlamento regionale della Calabria che stiamo amministrando con decoro, sobrietà e serietà”.
Nella deliberazione della Corte dei Conti numero 27/2019, i giudici mettono nero su bianco: “Per ciò che riguarda la veridicità e correttezza delle spese, è stata riscontrata la corrispondenza tra le voci del rendiconto e la documentazione delle spese effettivamente sostenute; inoltre, è stata riscontrata la riconducibilità all’attività istituzionale del gruppo e per le altre tipologie consentite dal quadro normativo e regolamentare vigente”. In riferimento alla procedura di spesa, “la Sezione ha proceduto a verificare la presenza delle autorizzazioni, delle relative ricevute e della apposita attestazione di veridicità e correttezza del Presidente del Gruppo consiliare, e della tracciabilità dei relativi pagamenti. La Sezione ha verificato che la procedura di spesa risulta conforme a quanto previsto dalle disposizioni in materia, che sono presenti tutte le ricevute per le spese effettuate e regolarmente tracciate, e che i rendiconti per l’anno 2018 consentono la corretta rilevazione dei fatti gestionali e dell’utilizzo dei contributi ricevuti dal Consiglio regionale”.