Prologhi vari…..
( Uno solo,data la complessità dei temi proposti,non è sufficiente)
Al modo gravemente epico della Gerusalemme di Torquato?
Il Tasso per chi non avesse chiaro….
Sembra proprio che , seppure con accenti diametralmente diversi,ovvero contemporanei,certo non poematici come nell’illustrissima similitudine appena menzionata,ma ugualmente accorati, si debba procedere in difesa di una Roma Capitale che a cento cinquanta anni , 150, sissignore, scritti in forma di numero fanno ancora più impressione, dalla fatale apertura della Breccia, andrebbe rifondata, magari di nuovo a colpi di aratro, quello dei primordi, “al riparo dai nuovi barbari volti degli umani”*
Toccherà per davvero andare in cerca di quel Goffredo di Buglione, Capitano della Prima e più prestigiosa Crociata….dove si sarà cacciato, nel frattempo, da quell’antico 1099, anno glorioso in cui entrò da trionfatore in Gerusalemme Liberata/Conquistata,quest’ultima accezione riferita ad una ricercatezza della ulteriore ispirazione compositiva tassiana, e in qualche modo invogliarLo a prendere in mano la situazione che appare ormai ai minimi di sopravvivenza.
Non è un compito facile…
Neanche per un condottiero dalle armi pietose accorso a liberare il sepolcro di Cristo….
Un momento…obiezione in arrivo… anzi sconcerto…
Dove si sta andando a parare?!
Perché introdurre l’argomento così da remoto…ah già, di male in peggio, espressione di fatto inaccettabile ,ovvero inesistente all’epoca considerata, ma insomma che pignoleria !
Inoltre, dopo le molte ere già sperimentate dalla Nostra Eterna, nella sua perpetua realtà di Città Capitale in un Universo divenuto sempre più glocal/globalizzato, ci si può permettere questo e altro….
Dopotutto, in un balzo,da Romolo e Remo , si è giunti all’anno mille e passa…
Mancano all’appello oltre due millenni , in cui sviscerare le alterne vicende di questa compendiosa visione archeo/ imperial/ monumentale,architettonica,storico/culturale e artistica , madrigal/ poetica e letteraria, romantico/sentimentale , perfino malinconica sotto qualche pioggerella uggiosa de ‘ na vorta, ché di questi tempi aleggia su di Essa , Roma, stanca madonna, come un maleficio da improvvida siccità senza riparo…
Peraltro non più temperata,un vero peccato, da oramai introvabili ponentini che giustamente stentano a farsi largo,tra un canion urbano e l’altro, di vertiginose altezze condominiali ,in versione schermo alle iperuranie comunicazioni analogiche del secolo appena trascorso fino al millennio in digitale, ora stabilmente approdato dalle nostre parti.
Per inciso,di tale quadro non idillico, fa parte un conseguente scadimento edilizio ben poco consono alle virtuose magnificenze viventi, alla lettera, in questa realtà di decaduti fasti romani rassegnati a interpretare con orgoglio alquanto dolente , di decennio in decennio, tutte le anime che rappresentano la medesima corposa realtà ,non è un ossimoro,come si potrebbe credere alla prima frettolosa lettura.
Ma era questo l’argomento in origine?
In gran parte affermativo…solo che, di fronte alla molteplicità delle occasioni date ,tra storia patria e odierne difficoltà di esistenza spicciola dentro e per Roma, le più esasperanti da dirimere come spesso manifestato sul campo, il tempo a disposizione non è mai troppo!
Ciò detto, si può finalmente ripensare a quegli eventi passati che presiedettero alla nascita di Roma Capitale, locuzione,siamo d’accordo, ormai correntemente inflazionata da usi e costumi di varia romanità romanesca.
E anche questa è Roma….
Spazio alla Storia,quindi…
Intanto una premessa che sta particolarmente a cuore ai competenti o semplicemente appassionati della materia….
Essa/Ella, la Storia ,si capisce,per non venir meno ai suoi compiti documentali, deve innanzitutto rapportarsi alla rigorosa cronologia delle date spesso causa tra le ultime,e meno,leve di millennials, di strane diffidenze all’insegna del …
Io non c’era….
per giustificare insopportabili lacune, a prescindere da corsi di studio seguiti con profitto,per scontato, riguardo alla mancata conoscenza di protagonisti ed eventi del nostro patrimonio storico e culturale, alla base delle radici stesse dell’identità nazionale!
Nessuna sterile polemica,altresì disutile, bensì una necessaria presa d’atto in merito ad una problematica che affiora con sempre maggiore frequenza, ad esempio durante quelle ordinarie trasmissioni televisive preferibilmente a quiz,conseguendo involontari esiti di maldestra comicità perfino lessicale al momento cruciale di … a domanda risponde!
Diamine che risposte a vanvera, spesso delle vere e proprie amene, ingegnose ignoranze cognitive e… qui ci si ferma,per amore di carità!
Si spera tanto che nell’appena esordito ritorno a scuola si possa riprendere dall’inizio,magari dalle….aste…perché no,ché non è mai troppo tardi, dall’ottimo Maestro che ne era fautore nella benemerita trasmissione degli anni ’50,recando inoltre doveroso omaggio,sia pure indiretto, ai centocinquanta anni della nascita di Maria Montessori…
Digressione un po’ lunga ma non fuori tema….
Si torni pure in carreggiata…
In base ai fatti storici il fondamentale accadimento che coinvolge fino ai giorni nostri le vicende di Roma, votata finalmente al Suo naturale ruolo di Capitale del Regno d’Italia, ebbe inizio all’alba del 20 settembre 1870 con un rapido cannoneggiamento delle truppe del recente Stato unitario al comando del Generale Cadorna.
Ben presto si produsse una breccia nella cinta muraria a destra della michelangiolesca Porta Pia, inserita nelle Mura Aureliane, da dove,essendo stata agevolmente allargata all’uopo, entrarono due colonne di bersaglieri sotto il blando fuoco degli zuavi pontifici, pronti quasi da subito alla resa incondizionata secondo i perentori ordini ricevuti dal Papa.
All’incirca un decennio di attese, dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia avvenuta nel 1861 ,tra speranze disilluse e insuccessi diplomatici,meglio conosciuti sotto la denominazione di “Questione Romana” per molto tempo rimescolata sul tappeto delle corti europee dell’epoca anche a causa delle sanguinose battaglie avvenute fin dal 1849 anno di costituzione della Repubblica Romana, ma qui il discorso andrebbe per le lunghe, per poi giungere all’epilogo della presa di Roma in poco più di qualche ora: così andarono gli eventi la cui legittimità storica,militare,istituzionale lo Stato Pontificio, nella persona del Papa Pio IX, si rifiuterà sempre di riconoscere,lasciando in definitiva la risoluzione di tale arduo fardello ai suoi successori.
Difatti, mentre con atto unilaterale Roma venne ufficialmente proclamata Capitale del Regno d’Italia il 21 gennaio del 1871, mesi dopo, nel maggio dello stesso anno fu promulgata in modo altrettanto autonomo la basilare “Legge delle Guarentigie”, per regolamentare i rapporti tra Stato e Chiesa che, in pratica, resterà in vigore fino alla stesura dei Patti Lateranensi concordati nel 1929.
Fra le curiosità da menzionare, la lapide che ricorda la Breccia, è affissa,come già poco sopra evidenziato, nel punto esatto in cui avvenne lo storico squarcio nelle antiche Mura Aureliane.
Pochi sanno che dall’altra parte esse non sono altro che il muro di cinta di Villa Paolina,altrimenti detta Villa Bonaparte, settecentesca residenza fino al 1824 della famosa sorella di Napoleone, andata sposa al Principe Borghese, odierna dimora dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, ove in realtà penetrarono, dopo sferrato l’attacco a Porta Pia, i Bersaglieri su cui venne aperto il fuoco da parte degli zuavi francesi arroccati nel Casino della Villa per la finale strenua difesa del Papa.
Degli aranceti, che circondavano questa Villa fascinosa come la sua altolocata inquilina , a guisa di folto parco, rimangono ancora oggi le piante di aranci in via XX Settembre di fronte all’umbertino Ministero del Tesoro, già Palazzo delle Finanze.
In primavera, un po’ di idillio non guasta, si spande per la strada un grato profumo di zagara, classici fiori d’arancio, che ingentilisce i grevi palazzi della cosiddetta Cittadella ministeriale,in effetti costruita un po’ alla volta per ospitare i vari dicasteri dello Stato unitario.
Da ultimo ma non ultimo,va rievocato il significativo Monumento al Bersagliere , dello scultore Publio Morbiducci inaugurato nel 1932, in piena era fascista.
Un accenno di retorica svolazzante tra piume sul cappello e mantellina realistica come vuole il passo di corsa tanto caro all’immaginario popolare nei riguardi di questo celebratissimo ramo di fanteria dell’Esercito , fondato dal Generale Alessandro La Marmora nel lontano 1836.
Annesso,come è noto,vi è il Museo che raduna i cimeli e le memorie di tali ormai epici eventi.
Riguardo alla rievocazione puramente storica si direbbe possa bastare.
Non va certo dimenticato l’anelito patriottico che durante il Risorgimento a più riprese si è accentrato sulla Città Eterna quale unica insostituibile Capitale dell’Italia Unita, sapientemente idealizzata da Cavour all’apice della Sua vittoriosa edificazione unitaria, “la sola “, definita senza retorica,veramente lontana dalle schive abitudini del Nostro, “ad avere una storia che andava ben al di là del suo territorio”.
Per una volta, almeno in apparenza, perfino Giuseppe Mazzini si era ritrovato in sintonia nel pronunciare il convinto assunto che l’Italia senza Roma “era forma senz’anima”!
Il difficile viene adesso nel dover necessariamente rimarcare i risultati di certi ruoli politico/commerciali, da parecchio sotto gli occhi di tutti con crudezza di particolari ,così come si avverte tangibile una sorta di disamore da parte dello Stato italiano che accompagna la Capitale,si può dire subito dopo avere ottenuto in modo così travagliato il dominio su di Essa.
Secondo uno eccentrico Fato, il Suo indiscusso incommensurabile prestigio viene sfruttato all’occorrenza per poi essere sottovalutato, peggio trascurato con indicibile miope sciatteria, niente emotività per favore, in uno con le materiali necessità esistenziali di Roma medesima e dei suoi desolati,ormai,abitanti.
Riflessioni, probabilmente quelle finali
Forse ora si potrà avere ragione in piena contezza di quel titolo non dovuto a foghe pretestuose, anche immaginifiche per impressionare…chi ?!
Coloro che al momento abitano questa meravigliosa Città, la maiuscola nei confronti di Roma è sempre obbligatoria, si impressionano di loro sponte, al solo guardarsi intorno nel realizzare le condizioni in cui versa!
Non vi è alcun bisogno,nemmeno un po’, di sollecitazioni,suggerimenti,suggestioni , imbeccate che altro?!, per rendersi conto che Roma Eterna, nell’attuale situazione,continua eternamente a conteggiare decenni svariati di degrado che talvolta assume i contorni dell’inverosimile e talaltra corrisponde alla realtà.
Odore di alibi lontano un miglio, c’è stata,c’è l’emergenza… Di quale si parlerà per prima?
Rifiuti debordanti che a ogni passo calcinano imperturbabili al sole sempre più ruggente di queste stagioni estive senza fine, trasporti con accensione a mano come all’epoca della romantica manovella, unico spiraglio,si fa per dire, bici in quantità da guidare anche in senso contrario in base alle più recenti normative di settore che rispondono allo scopo dichiarato di incrementare rapidità ed efficienza, nonché,ovviamente, la recentissima tenera goffaggine del monopattino che in quanto elettrico e sostenibile, si differenzia in modo ottimale da quelli precedenti da avviare tramite spinta pedestre .
Un cenno a parte meritano gli alberi caduchi nel senso di rovinosa caduta addosso a cose e persone, con buona pace di appropriati profili di natura botanica che discettano di …..
“ morte foglie nella gora” *.
Il breve ma eloquente elenco costituisce sì e no un terzo dei mali perigliosi che attanagliano la Roma dei Cesari e dei Papi,così una volta intitolata, ma è davvero faticoso continuare all’infinito.
Pertanto, circa il futuro di Roma dei misteri *, Esso meriterebbe finalmente di essere liberato,si torna al titolo, da incurie istituzionali e incapacità a vari livelli allegramente perpetrate senza pudore,quello di riconoscere che governare Roma val bene onori ma soprattutto oneri tormentosi!
Finora si è preferito dare parecchio spazio ai primi, lasciando in un canto i secondi,troppo onerosi… ma va….
Del resto troppe volte gli Unni e altri consimili hanno tentato la devastazione dell’Urbe senza mai riuscire a fondo nell’intento….ci si vuole arrendere proprio adesso in cui ci si appresta a celebrare questi 150 anni di Roma Capitale della Repubblica Italiana?!
Non per nulla si è scomodato un eccelso protagonista della nostra letteratura di tutti i tempi per accorrere a liberare , si insiste sul termine , ispirato dall’epopea di personaggi eroici che forse mal s’attagliano ai tempi attuali ma non si sa mai….
E se,alla fine quella civettina in groppa al focoso destriero di Marco Aurelio che staziona da tempi immemori nell’Asylum del Campidoglio, magistralmente ridisegnato da Michelangelo, decidesse, stufa di un mutismo a guardia di finti equilibri di potere,di dar nuovamente voce a una Roma, “città per poche fiabe”*, però dai molti sogni che nel corso della sua leggendaria vita si sono quivi avverati, quali insperate opportunità di singoli e collettivi percorsi esistenziali….
In verità la leggenda narra che, in tal caso,divenendo tutto d’oro il piccolo rapace notturno,a suo modo grazioso,per la Nostra si avvicinerebbe la fine!
Pertanto, Vacanze romane ormai alle spalle, l’unico obiettivo è di non sprecare ancora una volta ottundamente l’occasione per rimettere in sella questo Patrimonio dell’Umanità …sicuro che si stia esagerando?
Dopotutto Roma è stata costruita nei millenni,più volte assodato, ma pochi decenni sono bastati a deturparne le bellezze archeo/architettoniche e il tessuto socio-culturale.
Un auspicio,uno,che tutto ciò non divenga irrimediabile|
Mirella Violi
P.S. Gli asterischi si riferiscono ai versi dedicati a Roma,tratti da “Roma civetta”,silloge dell’Autrice,pubblicata nel 1993.