E giungerà domani anche quest’alba
e sarà rosa il mio risveglio domattina,
camminerò leggera sull’asfalto
fendendo l’aria coi miei sogni sul cuscino.
Sarò libellula che vota il suo pensiero
come farfalla che agita le idee
e il mio riflesso nello specchio del mattino
svolazzerà cangiante nel futuro. (da “Alba di un nuovo giorno”, di Lucia Lo Bianco. Diritti d’Autore Riservati)
Anche quella di Luana è una storia da raccontare, con occhi vigili e attenti e l’animo per sostenere l’orrore della sua morte. Anche il ricordo di Luana D’Orazio, ventiduenne operaia tessile in una fabbrica a Montemurlo deve restare sui fogli ancora bianchi da riempire di parole e di immagini. Anche questa tragedia sul lavoro continuerà a occupare i pensieri della gente che non vorranno in futuro rivivere simili vicende.
Luana è morta sul colpo il 3 maggio scorso in un incidente sul lavoro avvenuto all’interno di un’azienda tessile di Oste di Montemurlo, in provincia di Prato. La sua routine era simile a quella di tante giovani donne, troppo presto madri e operaie per necessità. E’ stata risucchiata dall’orditoio a cui era addetta e il suo torace è stato schiacciato. Il medico dalla Procura di Prato ha svolto una perizia e naturalmente saranno ricercati i responsabili nella proprietaria dell’azienda e nel manutentore dei macchinari. È evidente che i sistemi di sicurezza dell’orditoio non abbiano funzionato e che un problema tecnico o di cattiva manutenzione abbia impedito il funzionamento della saracinesca.
Eppure oggi, dopo aver assistito ieri ai suoi funerali svoltisi ad Agliana, dopo aver ascoltato il vescovo dire davanti al corpo straziato di Luana che la litania dei morti sul lavoro deve finire, ci resta il bel sorriso di questa giovane ragazza e la dolcezza di un volto che il suo bambino non vedrà più.
Alessio era il motore della vita di Luana, la luce al mattino che le dava la forza di andare avanti e le permetteva di affrontare la giornata di un’operaia con la ferma serenità che stava lavorando per il futuro del proprio figlio al quale voleva offrire il meglio, come ogni mamma. Aveva dei sogni Luana, un forte desiderio di entrare nel mondo dello spettacolo, una determinazione lentamente scomparsa e sostituita dalla impellente necessità di far fronte ai suoi obblighi di madre. La sua bellezza e la dolcezza delle sue movenze l’avrebbero forse portata lontano, possibilmente più avanti e una volta che Alessio fosse più cresciuto, ma un tragico incidente ha fermato per sempre e inesorabilmente tutto questo.
Nessuno avrebbe potuto prevedere l’evolversi del suo destino né la gara di solidarietà che ha portato a raccogliere dei fondi per il sostentamento del piccolo figlio della ragazza. Al di là di ogni aspettativa tutta l’Italia si è mobilitata per Alessio e alla raccolta hanno contribuito particolarmente i comuni vicino a dove Luana abitava, Prato e Pistoia oltre che diverse iniziative nate in Rete.
Impossibile non restare colpiti da questa morte, difficile riuscire a dormire tranquilli tra due guanciali dopo aver letto della fine inaspettata e orrenda di chi seguiva un percorso di vita regolare e affrontava le proprie giornate con senso di responsabilità, consapevole di dover crescere un figlio. E non basterà il colore azzurro del cielo o la morbida spuma del mare ad impedirci di pensare che una giovane vita è stata risucchiata per sempre nel vortice del tempo, senza scampo o possibilità di salvezza. Ci piace però immaginare che il piccolo Alessio possa guardare in alto in cerca di conforto trovando sostegno nel blu cristallo dove la sua mamma vola leggera come una libellula.
Foto da Wikipedia