“Arte in Comune”
Luci spente sull’esposizione “Arte in Comune” a Serra San Bruno. Una “Collezione d’Arte Municipale” poco conosciuta che vive nel Palazzo di Città. Iniziativa mirata al recupero di memorie e alla valorizzazione del patrimonio culturale del territorio
Ci sono cose che contano, che lasciano tracce e che, grazie ad esse, l’anima di un luogo respira e vive. Anche quando le luci si abbassano e un portone si chiude. Così per l’esposizione “Arte in Comune”, a Serra San Bruno, visitabile nei locali dell’ex Casa Mandamentale.
La “Collezione d’Arte Comunale, poco conosciuta ai disattenti fruitori degli Uffici Comunali, ha destato memorie, prodotto conoscenza, acceso riflettori culturali. Rientra ora nella sua abituale dimora, ma l’attenzione rimane alta e già pensa ad una più giusta collocazione museale.
In mostra, quadri, pitture monocrome su vetro, a pastello su carta, a china su masonite; ed ancora, una scultura marmorea, cornici finemente intagliate, un cofanetto, vera opera di ebanisteria, altri oggetti e foto d’epoca: opere di autori serresi, vissuti nei decenni dei secoli XIX e XX. Sono rappresentati personaggi che hanno segnato la storia della comunità del centro vibonese, paesaggi campestri ed ambienti: atmosfere di sicuro impatto visivo ed emozionale.
Sfilano e parlano nel surreale silenzioso linguaggio evocativo, i ritratti di Francescantonio Salerno, sindaco dal 1883 al 1888, attribuito a Salvatore Pisani; di Bruno Chimirri, senatore del Regno, poi ministro di Grazia e Giustizia nel governo Rudinì; di Azaria Tedeschi e di Caterina Corapi Chimirri ; di Luigi Chimirri, in un pregiato mezzo busto marmoreo.
Intenso respiro bucolico nei paesaggi di Gaetano Barillari , apprezzato divisionista; dolci ricordanze in “Vecchia che fila” di Angelo Calafati, cultore del morellismo imperante nel tempo, e in “La treccia”, olio su tela di Sharo Gambino. Una sezione della mostra racconta storie di guerra: storie di dolore, di solitudini, di eroismo, di gloria, di sconfitte. Storie nella Storia.
La “Collezione”, impreziosisce il notevole patrimonio già presente a Serra San Bruno, la città della Certosa, del monaco Bruno di Colonia, delle Chiese solenni. Ora reclama i suoi spazi, in una galleria permanente. Per rinsaldare il legame col tempo passato e valorizzare il territorio, anche nella prospettiva di sicura positiva ricaduta. Memoria e risorsa.