Alla fine ci sono riusciti : sono fuggiti alla chetichella da quel capannone periferico ove restano confinati in un silenzio disadorno gran parte dell’anno, per uscirne solo in occasione della passeggiata a ridosso delle ricorrenze messinesi di metà agosto, pochi giorni in faccia al catartico vento che rumoreggia di onde e marosi, abbacinati da un sole al calor bianco come solo da queste parti, ovvero al chiarore della luna che sullo Stretto arcanamente impera , fanaleggiando con uno sfolgorio degno delle luminarie addobbate in onore delle feste del/la Santo/a Patrono/a.
Poi di nuovo sconsolati al chiuso della loro prigione, quasi uno scrigno di preziosità che hanno un po’ del Mito e un po’ della Storia dei Padri….
Quanti lettori fino ad ora ?,speriamo tanti come sempre e comunque l’ immodesto auspicio è che siano un po’ più dei celeberrimi venticinque manzoniani….,sopratutto ansiosi di conoscere il dove il chi, il cosa,….
Nell’ordine, il titolo è gia parzialmente in grado di delucidare: ci troviamo in riva allo Stretto le cui acque sontuosamente volitive cingono nei millenni Messina che tutti i depliants/pieghevoli,in quali arcaicismi linguistici ci siamo scientemente cacciati?! ,così dagli anni ’50 in poi, per turisti un po’ frettolosi, si accontentano di definire “Porta della Sicilia”, più banale e più attualmente sbarrata non si può….
Ma sulla seconda ipotesi ci riserviamo il resto delle considerazioni poco più giù.
Per il chi, soccorre di nuovo esso titolo, peraltro limitandosi a indicare ,come si suol dire nomi e…
Da nativa della città la scelta è caduta obbligatoriamente su una dizione in missinisu che richiama alla mente soavi nozioni di “Storia della Sicilia” un’ esclusiva, come è facile arguire, dei programmi scolastici isolani per le elementari, laddove, alla voce Stretto di Messina e viceversa, compare da subito la nomea nel senso di fama , di questi Nostri protagonisti, gli originali fantastici ancorché leggendari nonché ascrivibili al Mito, Fondatori della Città, a dispetto di numerose versioni, più o meno confutabili, sulle loro remote e misteriose origini, Mata biondo-ricciuta regina (tratto da “Messina di mare” versi della scrivente),verrebbe da aggiungere,un azzardo di troppo,sarà irriverente nei tristi tempi odierni ?,…appena uscita dalle mani del parrucchiere di fiducia….. accanto al negromantico Grifo scudato,verso conclusivo ,come sopra!.
Chi scrive chiede venia per qualche espressione in libertà, non essendo mai stata una purista in materia di dialetti, compreso il proprio, ma ciò che conta è offrire a chi è meno informato la maravigliosa visione de:
u’ giganti e a’ gigantissa , solennemente trainati sugli enormi cavalli, per le vie della città a sfiorare con la maestosa altezza delle teste i balconi dei primi piani, ne sa qualcosa la sottoscritta che,da piccola incosciente, si sporgeva in modo sconsiderato nel tentativo di toccarle , incurante degli acerbi rimproveri materni.
L’un cavallo,quello della Mata, è colore bianco aggraziato l’altro montato dal fosco Grifone è nero ombroso, e ancor oggi si fanno ammirare in uno splendido connubio di ariosa e insieme massiccia cartapesta, modulata alla stregua di vera e propria opera d’arte ,tra sacro e profano ,per la gioia dei cultori di tradizioni storiche locali e ovviamente di bimbetti/e, imbambolati/e col nasino all’insù alla vista delle loro colossali movenze.
Ecco quello che succede a dare retta alla melassa dei souvenir d’infanzia…non male..anzi in essa ci si può avviluppare senza i noti rischi del momento….
Ma adesso viene il bello,o meglio il cosa….
Già…che ci fanno i nostri amici, fieri ed eretti come sempre sui loro destrieri, in posizione di sentinella all’imbocco dei traghetti che solitamente scodellano maree,in tema, di automobili e persone dirette verso l’Isola?! Possibile stia succedendo davvero, come in una sorta di “Aria del Continente” all’incontrario… l’Autore di sicuro non sarebbe consenziente…( ricordando Nino Martoglio, ndr.)
Pure dall’espressione granitica dei Nostri si direbbe che sì, Mata e Grifone hanno preso sul serio il loro ingrato compito di ricacciare indietro gli invasori né più né meno che nelle ere passate… Ci deve essere un errore pensa Mata la dolce,la gentile, ….surreale…no, si volge al suo compagno che da valoroso Grifone ,vincitore di scontri cruenti , la rincuora come può… la realtà é… si farà ciò che serve in ossequio agli ordini avuti…dopotutto si tratta di difendere la loro patria/città,… mantenersi ben saldi in sella, e tutto andrà bene…..
Mata tenta ancora un’ultima sortita… sono millenni che in questo braccio di mare, tra sirene,gorghi e latrati e vortici cavernosi, ci si adopera per contenere gli sbarchi troppo,come definirli, rumorosi sull’introverso suolo siculo ma ora si rischia di esagerare…
Rimarrebbe pur sempre quell’intrigante di Morgana, Fata e Maga, come si vuole, mai allontanatasi da questi mitici territori di cui ambisce il possesso da tempi memorabili…..
Mata, la nostra gigantessa, conosce, per sentito narrare , di che inganni a pelo d’acqua l’antica incantatrice sia capace, perennemente in agguato a fomentare ingannevoli miraggi in quella chiarità di cielo che pervade il primo albeggiare sulla costa calabra, dirimpetto a quella isolana, allo scopo di inabissare ingenui viaggiatori sprovvisti, di lasciapassare come da regolamento, dicesi con asettico linguaggio ufficiale!
Insomma quanto durerà questa nostra guardiania? Manifesto disappunto… ma Grifone rude sposo gigante esorta la sua Mata con parole carezzevoli.
Anche nelle situazioni più astruse si indovina un lato meno difficile,un qualche suggerimento di sopravvivenza: in questo caso,ad esempio, essi potranno godere finalmente a piacimento di cielo e sole e aria e luna e vento scompigliante,quello no per carità,…. potrebbe spostarsi la capigliatura in forma di turrita corona che Mata regale porta in testa!
Dopo tanto obbligato ritiro, un po’ di intimità tutta per loro,bisbigli e promesse di cambiare vita,
se potessero si terrebbero per mano, giusto per infondersi coraggio, ma ce li vedi cosi rigidi e incollati sulla groppa dei loro cavalli,a smuovere la stazza che li condiziona dalle origini?!
Un breve volgere degli occhi ,splendono cerulei perfino al buio quelli di Mata in direzione dello sguardo scuro sempre innamorato di Grifo, basti a consolarli delle presenti difficoltà….
U’ giganti però ha ancora una considerazione che urge….ci ha pensato Mata che sta al suo fianco,vediamo….da…..il conto va fatto in millenni, a questo punto per Grifone non importa quanti,
ci ha pensato,ribadendo il discorso, lei Gigantissa solerte e attenta alle esigenze della loro numerosa famiglia che, quando queste presenti traversie avranno fine, cioè presto,prestissimo, dovranno cominciare i preparativi ,lunghi e dispendiosi, per l’annuale percorso a cavallo nelle vie affollate della città…questa volta sarà un agosto trionfale!
Difatti, i loro concittadini, grandi e piccoli, ormai al sicuro, li ammireranno con espressione piena di gratitudine per l’arduo compito portato a termine!
Grifone, d’avita stirpe guerriera,sa bene cosa stia per obiettare Mata, indulgente e come sempre fedele al suo ruolo di mitica progenitrice…. passato anche questa volta l’attimo di gloria fugace….
Egli la precede convinto:
D’accordo, di nuovo dovranno sostare in quel capannone che ha il solo scopo di preservarli dalle intemperie dei mesi invernali, però insieme ,sottolineando , a scambiarsi sottovoce le impressioni sugli ultimi incredibili eventi da co-protagonisti della più recente storia della città, in attesa di sfilare come sempre fra il chiasso e i battimani della moltitudine osannante.
Vi par poco ,per chi ha letto fin qui…
Missione compiuta,quindi, altro che impossibile!, e che di ciò rimanga memoria a vantaggio delle future generazioni!