Un anno iniziato nel peggiore dei modi per i cittadini della provincia di Vibo Valentia. Lo scorso 5 gennaio il dramma: una frana, dovuta alla perdita di acqua da una delle condutture centrali porta via con sé, in uno scosceso e pericolosissimo dirupo, centinaia di metri di tubature di Sorical, lasciando a secco i rubinetti di migliaia di persone nel vibonese. La zona è quella montana fra i comuni di Brognaturo e Spadola, in Località Cona. Passano ormai 4 giorni e l’acqua ancora manca. I tecnici e gli operai Sorical continuano a lavorare incessantemente per riparare il danno ma nel frattempo i cittadini vivono situazioni senza precedenti, sembra quasi di ritornare ai vecchi tempi dei nonni e bisnonni quando per rifornire la famiglia di acqua, andavano al fiume carichi di fiaschi di vetro.
Ma chi è Sorical?
Sorical è la multinazionale che da anni si è impossessata della EX NOSTRA acqua pubblica, quasi un ossimoro per città come Serra San Bruno e paesini di montagna annessi e connessi, che di acqua dovrebbero straripare, date le decine di fonti naturali che per secoli hanno irrorato questi territori dimenticati da Dio. Eppure, in una non si sa quale epoca e non si capisce ancora perché (o forse sì…), il bene primario e necessario è stato dato in gestione a qualcuno di esterno, per cui i comuni aderenti si trovano a dover pagare per riavere indietro la propria acqua! Quindi capita che nell’anno 2022, a causa anche di mancata manutenzione di tubature risalenti agli anni ’70-’80, migliaia di cittadini si ritrovino senza acqua in casa, nemmeno per l’igiene personale o tirare giù lo sciacquone del water. Questo il primo dramma.
Il secondo dramma invece, riguarda il fatto che l’acqua Sorical non risulterebbe essere potabile, al netto di rimpalli vari tra la multinazionale e gli enti, che non si decidono a concordare davvero se lo sia o meno. Il risultato è che da dieci anni, i serresi e tutti coloro che dipendono da Sorical, non usano più l’acqua dai rubinetti per cucinare e vanno muniti di bidoni presso le fontane pubbliche (in paese o in montagna) per rifornirsi. Immaginate che accanto ai lavabi da cucina ormai vige fisso almeno un bidone di 20 litri da usare per cuocere la pasta, bere, o lavare le verdure. Per tutto il resto, igiene personale e della casa, si usa Sorical.
Ma da dove prende l’acqua Sorical?
In questo caso dal bacino nominato “Alaco”, per avere tutte le informazioni a riguardo basta andare sul web o youtube e vedere in che cosa siamo incappati, o ci hanno fatto incappare.
Ora, questa grave situazione che stiamo vivendo, potrà mai far venire una botta di orgoglio e di dignità alla popolazione? Pagherà mai la politica passata o presente o futura per aver permesso che questo scempio dell’acqua pubblica venisse attuato?
Intanto, operai e tecnici lavorano senza sosta, notte e giorno per ripristinare il danno, in condizioni meteo davvero avverse come non mai. A loro, un meritato ringraziamento.
Foto dal sito Sorical