La notizia che la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in vista della riunione programmata per decidere in merito all’autonomia fiscale delle regioni ricche, ha cancellato dall’ordine del giorno dei lavori il dossier sul regionalismo differenziato, indica che il disegno discriminatorio nei confronti del Mezzogiorno incontra tardive resistenze che fino ad oggi non si erano manifestate.
L’Italia del Meridione ha denunciato da tempo i tentativi politicamente criminali della Lega di sottrarre risorse al sud per dirottarle a favore dei propri territori. La spregiudicatezza e l’arroganza con cui la Lega opera all’interno del governo ai danni delle popolazioni meridionali richiedono una mobilitazione delle coscienze in difesa della costituzione, della coesione sociale e dell’uguaglianza di tutti i cittadini relativamente a bisogni fondamentali quali la sanità, la scuola, i trasporti, l’assistenza agli anziani e ai disabili, gli asili nido per i bambini.
Chi intende privare i cittadini di diritti garantiti dalla costituzione deve trovare nelle forze politiche del sud un fronte compatto per sconfiggere ogni forma di discriminazione perpetuata in nome dello stato e dei suoi organismi di governo.