Vibo Valentia (VV): Nel pomeriggio di ieri, 10 ottobre 2019, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Serra San Bruno, supportati nella fase esecutiva dai militari del Nucleo Investigativo di Vibo valentia e della Sezione Radiomobile della Compagnia di Vibo Valentia, hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere nei confronti di FRANZONE Domenico, cl.1957, originario di Vibo Valentia.
L’arresto è da inquadrarsi nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “’MBASCIATA”, per il reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Le indagini hanno avuto inizio nel mese di febbraio 2018* quando due imprenditori edili, originari di Arena (VV), hanno denunciato un tentativo di estorsione posto in essere in più occasioni tra Vibo Valentia e Arena.
Nella circostanza, i due imprenditori, fratelli tra di loro, hanno denunciato che mentre stavano eseguendo un lavoro per il ripristino delle condutture fognarie nel capoluogo di Provincia, ottenuto mediante affidamento diretto, sono stati avvicinati in almeno 3 circostanze da:
- PISANO Emilio, originario di Gerocarne – Fraz. Ariola, cl. 69;
- PUNTORIERO Vincenzo, originario di Rosarno, ma domiciliato in Vibo Valentia, cl. 54,
entrambi già arrestati lo scorso 14 febbraio.
In un’altra circostanza uno dei titolari della ditta che doveva eseguire i lavori in Vibo Valentia, era stato avvicinato, in una piazza del centro cittadino, tra gli altri, anche dal FRANZONE. Inizialmente, non era stata emessa misura nei confronti di quest’ultimo ma, in seguito all’appello proposto dal Pubblico Ministero della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, la Seconda Sezione Penale del Tribunale di Catanzaro aveva disposto l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dello stesso FRANZONE. Avverso tale provvedimento, il destinatario del provvedimento ha presentato ricorso presso la Corte di Cassazione che, però, si è pronunciata circa l’inammissibilità dello stesso.
I militari, quindi, nel pomeriggio di ieri, hanno eseguito subito la misura cautelare.
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Nota Stampa del 14 febbraio 2019
Operazione “’MBASCIATA”: Tentata estorsione con metodo mafioso. 2 arresti nel vibonese
Mentre eseguivano un lavoro di ripristino delle condutture fognarie nel capoluogo di Provincia, i due imprenditori sono stati avvicinati in più occasioni per il pagamento del “pizzo”.
Vibo Valentia e Gerocarne (VV): Nella mattinata odierna, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Serra San Bruno, supportati nella fase esecutiva dai militari delle Stazioni di Soriano Calabro e Arena, hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere nei confronti di 2 soggetti, per il reato di tentata estorsione continuata aggravata dal metodo mafioso, operazione convenzionalmente denominata “’MBASCIATA”.
Le indagini hanno avuto inizio nel mese di febbraio 2018 quando due imprenditori edili, originari di Arena (VV), hanno denunciato un tentativo di estorsione posto in essere in più occasioni tra Vibo Valentia e Arena.
Nella circostanza, i due imprenditori, fratelli tra di loro, hanno denunciato che mentre stavano eseguendo un lavoro per il ripristino delle condutture fognarie nel capoluogo di Provincia, ottenuto mediante affidamento diretto, sono stati avvicinati in almeno 3 circostanze dagli odierni destinatari del provvedimento che si identificano in:
- PISANO Emilio, originario di Gerocarne – Fraz. Ariola, cl. 69;
- PUNTORIERO Vincenzo, originario di Rosarno, ma domiciliato in Vibo Valentia, cl. 54.
I due soggetti, di fatto, con modalità tipiche dell’ambiente mafioso, hanno avvicinato in più occasioni i due fratelli al fine di ottenere il pagamento di euro 2000, pari a circa il 5 % dell’importo complessivo dell’appalto. Le minacce, di fatto, si sarebbero estrinsecate sia in maniera implicita che in maniera esplicita al fine di poter continuare ad eseguire l’appalto ottenuto senza “fastidi” trattandosi di “forestieri” che, proprio per aver sconfinato dal proprio Comune, devono elargire una percentuale sul valore del lavoro alla cosca egemone di Vibo Valentia.
Di fatto, gli espliciti riferimenti agli “amici di Vibo”, hanno consentito agli inquirenti di collegare i vari episodi estorsivi, dopo aver prima identificato gli autori materiali del reato.
Il nome dell’operazione trae origine proprio dal fatto che i due soggetti arrestati, di fatto, agli occhi dei denuncianti, apparivano “solo” come mediatori, cioè, utilizzando il tipico termine in dialetto calabrese, portatori proprio di una ‘mbasciata.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal GIP di Catanzaro su richiesta della DDA di Catanzaro diretta dal Procuratore Capo Dott. Nicola Gratteri . I due sono stati ristretti presso la casa circondariale di Vibo Valentia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.