La vicenda, anzi la mancata occasione per la Calabria della “Via della Seta”, ha offeso la nostra storia; ha umiliato i nostri prodotti, ha tagliato fuori dal circuito il Porto di Gioia Tauro. Da qui, la insolita nota rivolta a Voi, diciannove parlamentari calabresi M5S e due leghisti, soprattutto a Matteo Salvini, senatore della Calabria.
A fronte di tutto questo solo una promessa: un prossimo Consiglio dei Ministri che sarà celebrato in Calabria, vorremmo capire per decidere cosa. Ciò in quanto, nei momenti più topici, non si decide nulla in favore della Calabria, anzi si decide di escluderla da tutto. E dire che di successi elettorali ne avete macinato tanti nel sud, ultima la Basilicata, entrambi più avanti di tutti quelli che erano i partiti tradizionali. Ecco perché oggi diventa indispensabile un Vostro impegno concreto per la Calabria, per il sud. Magari correggendo le appena trascorse scelte che imporrebbero l’assoluto rifiuto delle Vostre politiche dalle nostre parti. Vi sembrerà strano il modo con il quale ci rivolgiamo a Voi ma soprattutto il perché lo facciamo. La Calabria è emergenza e, così come accade nelle alluvioni e nei terremoti, non ci si distingue nel mettere in salvo le persone. Così come non è consentito distinguerci nel mettere in salvo la nostra regione e i calabresi. Alla luce di tutto questo, stanchi delle offese, delle difficoltà evidenti della regione, del disinteresse diffuso, della difficoltà a comprendere il fabbisogno, di una sanità incompresa e incomprensibile, riteniamo di sollecitare la creazione di una massa critica unitaria ma soprattutto propositiva.
Un nuovo soggetto, non politico, che cominci a dare alla Calabria più che a prendere, prescindendo dall’appartenenza, dalla provenienza e, soprattutto, dai propri scopi elettorali.
L’invito è a lavorare insieme per la Calabria e a pretendere per essa. Quella Calabria che Vi ha dato tutto e che, ad oggi, non ha ricevuto nulla se non l’immotivata espunzione del Porto di Gioia Tauro dalla Via della Seta e l’immotivata retrocessione delle clementine di Corigliano-Rossano, non ritenute degne di essere promosse, così come invece i siciliani hanno colto l’occasione di fare per i loro agrumi.
Compiliamo insieme un manifesto che contribuisca alla crescita della nostra regione e a che la stessa diventi motivo di attrazione e di lavoro per i giovani calabresi.
CONSIGLIERI REGIONALI DELLA CALABRIA
ORLANDINO GRECO
FRANCO SERGIO