CORIGLIANO ROSSANO • «Sull’ospedale della Sibaritide sarebbe troppo facile dire che avevamo ragione. Dal 2006, anno in cui si è iniziato a parlare di questo nuovo polo sanitario, siamo scettici. Abbiamo sempre sostenuto che la sanità regionale si sarebbe dovuta concentrare sul rafforzamento e la riorganizzazione dell’offerta esistente. Ed invece sono passati 14 anni e siamo ancora non all’anno ma al giorno “zero”».
Il dirigente e componente dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani interviene su uno dei grandi temi territoriali, il nuovo ospedale di Corigliano Rossano attorno al quale «tutti i governi regionali che si sono succeduti hanno giocato a nascondino».
«Dal 2007 quasi nulla è stato fatto se non inaugurare prime pietre e finanche la recinzione del cantiere. Al diritto alla salute non ci pensa più nessuno ed anzi viene svenduto di giorno in giorno sull’altare di un risparmio che di fatto è solo nelle menti dei commissari alla salute regionali che si sono succeduti nel tempo. Anzi, c’è un aggravio dei costi sulla salute, imponente. È davvero paradossale leggere di proposte, suggerimenti, che fanno registrare la preoccupazione di chi fino a ieri ha ricoperto incarichi di governo e nulla ha fatto nel caso specifico, se non promuovere, partecipare ed assistere ad inaugurazioni di campagna elettorale».
«Forse sarebbe più opportuno, che quel braccino destro di qualche ex governatore a cui ha chiesto l’elemosina, spiegasse al territorio perché ha voluto la sospensione dei lavori a cantiere avviato, con la rescissione del contratto, del Dipartimento Emergenza e Accettazione e responsabile numero uno dello sfascio della sanità locale».
Ernesto Rapani si dice preoccupato anche della variante chiesta dalla società che «alla velocita di una lumaca sta procedendo coi lavori» per una «revisione dei prezzi a causa del tempo trascorso che porterà via altro tempo prezioso. Senza un cronoprogramma specifico sono ancora più scettico sull’opera. Avrei preferito leggere di proposte concrete e immediate come la riorganizzazione della Medicina territoriale che manca e che oggi rappresenterebbe sicuramente garanzia per l’utenza in tema efficienza sanitaria».
«Si potrebbe chiedere la specializzazione di qualche struttura già esistente e che fornisca risposte all’utenza, considerato che tra Jonio e Pollino ci sono oltre sette stabili pronti all’uso. E perché no, il potenziamento dell’emergenza attraverso il telesoccorso mentre per soli fini propagandistici e campanilistici si pensa a questo o a quel reparto da istituire, mantenere o in questo o in quel nosocomio, terreno di caccia di questo o di quel politico».
«Al sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi dico che non è mai troppo tardi ed è tempo di svegliarsi dal letargo in cui è caduto nella sua tana del CoC comunale nascosto dietro al Covid. Da presidente della conferenza dei sindaci sulla sanità – conclude Ernesto Rapani – si imponga e proponga interventi immediati, nell’attesa che l’ospedale della Sibaritide cali dall’alto come la manna, se mai cadrà. Altrimenti farebbe meglio a dedicarsi ad altre problematiche da risolvere, perché ad ascoltare i cittadini è già un “fuoriclasse” in quelle, lasciando affrontare ad altri le questioni sanitarie».