Sono molto orgoglioso e felice che in questa prima metà del 2019 gestirò le nostre comuni questioni europee insieme a voi, come parte della vostra prima presidenza dell’UE. Sono certo che durante questi sei mesi eseguirai la tua “rapsodia romena” con energia e saggezza. Che la tua presidenza sia energica, rumena e europea come la musica di George Enescu. E non lo dico solo perché siamo all’Ateneo stasera. Ma perché so quanto resiliente e creativo sia la nazione rumena. Sento che farai del tuo meglio nel “dirigere” l’orchestra, creando il suono giusto e lavorando in squadra con l’interesse europeo in mente.Sarai padroni di casa in Europa e credo fermamente che tu prenderai il proverbio, un buon contadino è una buona fattoria, sul serio. Credo anche che giocherai secondo le regole. In un mondo in rapida evoluzione, in cui il futuro ci sorprenderà ogni giorno, seguire le regole e essere attaccato ai principi giocherà un ruolo particolare. Ricorderai tutti la bellissima poesia di Nichita Stănescu:Il futuro si avvicina, posso sentirlo, posso vederloI pensieri che mando a modo suoritorna più veloce che mai.E le scintille continuano a sparare nella mia animatrasmettendo il suo arrivo.In larga misura ora spetterà alla Romania, come, e se, l’Europa supererà le sfide del futuro. Dipende solo da te, se, per l’Europa, la politica rumena sarà un buon esempio o un terribile avvertimento. Ciò che è in gioco durante la presidenza rumena, così come il Consiglio europeo informale di Sibiu, non è altro che il modo in cui concepiamo insieme il nostro futuro europeo. A quelli dell’Unione Europea che potrebbero pensare che giocare fuori dalle regole concordate e tagliare le curve significhi forza, io dico: ti sbagli. Significa debolezza. A coloro che lavorano duramente per difendere i valori europei, le nostre libertà e i nostri diritti, dico: continuate a combattere. Ricorda che ci saranno sempre delle sfide e, a volte, “la luce non viene dalla luce, ma dalle tenebre”, come una volta ha detto Mircea Eliade. E quando ‘tutti gli ostacoli sembrano muri, il problema è trattarli come specchi o finestre’, nelle parole di Andrei Pleşu.La Romania ha il potere di affascinare e incantare. La prima macchina della nostra famiglia era una Dacia 1300 grigia di mio suocero. È interessante notare che oggi il suocero di mio figlio guida anche un Dacia Duster. Per me, tuttavia, le auto rumene sono state meno affascinanti degli intellettuali e delle personalità sportive rumene. Mircea Eliade, che ho citato prima, Emil Cioran, il dadaista Tristan Tzara, Eugen Ionescu, sono tutti eroi della mia immaginazione. E così anche gli atleti, che hanno deliziato il pubblico di tutto il mondo, come Nadia Comăneci e Simona Halep. Ma ciò che mi ha lasciato la più grande impronta nella mia memoria è stata la finale della Coppa dei Campioni del 1986 a Siviglia, ovvero la vittoria della Steaua Bucarest su Barcellona. E vorrei fare appello a tutti i romeni, per difendere, in patria e in Europa, le basi della nostra civiltà politica – libertà, integrità, verità nella vita pubblica, stato di diritto e costituzione – con la stessa determinazione di Helmuth Duckadam quando ha difeso i rigori. Allora non potevo neanche credere che fosse possibile salvare 4 rigori di fila! Ma ce l’ha fatta. E lo farai anche tu. Ti aiuterò con tutto ciò che posso.Visita il sito
Remarks by President Donald Tusk at the opening ceremony of the Romanian Presidency |
I am very proud and happy that in this first half of 2019 I will be managing our common, European matters together with you, as part of your first ever EU presidency. I am sure that you will be performing your own ‘Romanian Rhapsody’ with energy and wisdom during these six months. That your presidency will be as energetic, as Romanian and as European as the music of George Enescu. And I do not say this just because we are at the Athenaeum tonight. But because I know how resilient and creative the Romanian nation is. I feel that you will do your very best in ‘conducting’ the orchestra, creating the right sound and working as a team with the European interest in mind.
You will be the hosts of Europe and I strongly believe that you will take the proverb, a good farmer makes a good farm, seriously. I also believe that you will play by the rules. In a fast-changing world, in which the future will surprise us every day, following the rules and being attached to principles will play a particular role. You will all remember the beautiful poem by Nichita Stănescu: The future is approaching, I can hear it, I can see it To a large degree it will now be up to Romania, how, and if, Europe will overcome the challenges of the future. It depends only on you, whether, for Europe, Romanian politics will be a good example, or a dire warning. What is at stake during the Romanian Presidency, as well as the informal European Council in Sibiu, is nothing less than the way we envisage our European future together. To those in the European Union who might think that playing outside the agreed rules and cutting corners means strength, I say: you are wrong. It means weakness. To those working hard to defend European values, our freedoms and rights, I say: keep fighting. Remember that there will always be challenges and, sometimes, ‘light does not come from light, but from darkness’, as Mircea Eliade once put it. And when ‘all obstacles seem like walls, the issue is to treat them as mirrors or windows’, in the words of Andrei Pleșu. Romania has the power to fascinate and enchant. The first car in our family was a grey Dacia 1300 of my father-in-law. Interestingly, today my son’s father-in-law also drives a Dacia Duster. To me, however, Romanian cars have been less fascinating than Romanian intellectuals and sports personalities. Mircea Eliade, whom I quoted earlier, Emil Cioran, the Dadaist Tristan Tzara, Eugen Ionescu – they are all heroes of my imagination. And so are the athletes, who have delighted audiences around the globe, such as Nadia Comăneci and Simona Halep. But what has left the greatest imprint on my memory was the 1986 European Cup final in Sevilla, that is the victory of Steaua Bucharest over Barcelona. And I would like to appeal to all Romanians, to defend, at home and in Europe, the foundations of our political civilisation – freedom, integrity, the truth in public life, the rule of law and the constitution – with the same determination as Helmuth Duckadam when he defended penalty shots. Back then I also couldn’t believe it possible to save 4 penalties in a row! But he made it. And also you will make it. I will help you with this as much as I can. |