Bellezza e dramma. È questo l’Aspromonte narrato da Corrado Alvaro in un altro tempo. Tempo ormai trascorso, ma attuale nella lungimiranza della sua visione.
I pensieri dello scrittore aspromontano continuano a rappresentare un riferimento culturale e storico per le nostre comunità e per le azioni di valorizzazione promosse dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, alla ricerca di segmenti univoci che conducano al riscatto di una terra bellissima e suggestiva.
Sono questi gli elementi che hanno portato il Parco dell’Aspromonte a sostenere la pubblicazione di un inedito lavoro di ricerca fatto dal professor Giorgio Nisini: “Corrado Alvaro e Vito Laterza. Carteggio 1952-1956”, presentato a Reggio alla presenza dello stesso Nisini e del Vice Presidente del Parco Domenico Creazzo.
Nell’introdurre la presentazione dell’inedito volume, la Responsabile Comunicazione dell’EPNA Chiara Parisi ha ricordato come l’Aspromonte abbia ispirato l’intera opera di Alvaro che ha sempre guardato “con la lente d’ingrandimento l’umanità dell’Aspromonte che ha vissuto e vive nell’ombra, ma che grida la necessità del riscatto. Ci sono luoghi che si sono fermati in quel tempo e che oggi sono come allora. E la visione di Alvaro appare più moderna che mai e resta ispirazione e guida per il nostro lavoro”.
“Sulla bellezza e sul vero Aspromonte – ha spiegato Domenico Creazzo – abbiamo costruito una identità positiva, Alvaro rappresenta la cultura ed i valori della nostra montagna. Nel libro che presentiamo si rivela un rapporto diretto tra due intellettuali sensibili e attenti alla questione meridionale in un momento di forte transizione storica.”
Un testo che rende omaggio ad uno dei più famosi ed importanti scrittori del nostro territorio e racconta di un interessantissimo scambio epistolare tra Alvaro e l’editore Laterza durato cinque anni.
Parliamo di “due intellettuali che hanno una visione del meridione, della cultura e della letteratura molto simile –spiega Giorgio Nisini – . Questo carteggio, è stato rinvenuto all’interno dell’archivio epistolare della casa editrice –attualmente custodito all’interno dell’Archivio di Stato di Bari- nel corso di una ricerca sul rapporto tra gli autori del’900 e la casa editrice. Un corpus di 20 lettere che raccontano lo scambio di idee e pensieri tra un editore del Sud ed uno scrittore del Sud. Vito Laterza, da poco alla guida della omonima importante casa Editrice, la cui linea editoriale doveva essere rinnovata alla luce della necessità di cambiamento negli anni del dopoguerra, vedeva in Alvaro una guida da seguire e coinvolgere in questo cambio di rotta. L’intento di Laterza era quello di coinvolgere scrittori che raccontassero il Sud che vuole uscire dagli stereotipi e dal vittimismo. Sarà un progetto mai realizzato, ma lo scambio di lettere tra i due, ci regala uno spaccato di storia cruciale per il nostro Paese, un momento strategico e di grande cambiamento. Con la pubblicazione di questo Carteggio si è compiuto ciò che non fu possibile realizzare nel secolo scorso”.