Pari opportunità, il Consigliere metropolitano Filippo Quartuccio: «C’è da fare ancora molto. Noi stiamo promuovendo una programmazione importante, ma serve consapevolezza sinergica e costante per l’affermazione dei diritti di ognuno».
«Per l’affermazione dei diritti ed il rispetto della persona, la nostra società deve ancora lavorare molto. Recenti fatti di cronaca, infatti, dimostrano come il cammino, nonostante i numerosi progressi fatti in questi anni, sia ancora tortuoso e sempre colmo di insidie. Come Città Metropolitana stiamo promuovendo una programmazione molto seria e importante che punti, da una parte, a prevedere l’istituzione di strumenti amministrativi innovativi capaci di misurare le disparità attualmente in essere e, dall’altra, coinvolga le varie realtà del nostro territorio per promuovere attività di sensibilizzazione e incentivazione di parità». Così, il consigliere metropolitano per le Pari opportunità, Filippo Quartuccio, interviene all’indomani della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia allargando lo spettro del ragionamento «su un impegno costantemente proiettato alla promozione di politiche d’uguaglianza in tutti gli ambiti».
«È necessario fare squadra», ha spiegato Quartuccio aggiungendo: «Viviamo in un momento storico particolare e complesso, animato da estremismi decisamente pericolosi. E sui diritti, nonostante il nostro Paese in questi ultimi anni abbia dato prova di un impegno serio, c’è bisogno di fare di più. Non possiamo stare a guardare che una donna subisca violenze o non si senta libera di potersi esprimere come meglio crede nell’ambiente familiare o di lavoro. Non possiamo rimanere inermi se un disabile viene deriso e offeso. E non possiamo girarci dall’altro lato se qualcuno ancora si permette di filmare, offendere e “consegnare” alla pubblica piazza social due nostri concittadini che si vogliono abbracciare e baciare liberamente nella nostra città».
«Questi episodi – ha continuato il consigliere metropolitano – rappresentano gravi testimonianze che, quotidianamente, molti cittadini sono costretti a vivere e sopportare e, per questo, devono innescare in noi una forte reazione. Insieme, dobbiamo fare ancora tanto. Ma, soprattutto, chi come me fa parte delle istituzioni, deve cercare di orientare quanto più possibile anche le scelte dell’amministrazione verso orizzonti di parità. Non è più tempo di tentennamenti. Su questioni così delicate e sensibili che colpiscono l’animo umano nel profondo, serve una consapevolezza sinergica e costante in cui venga per sempre meno l’emarginazione, la denigrazione e l’isolamento dei soggetti fragili e più vulnerabili. Ciò che ognuno di noi deve fare, anche nell’intimità della propria esistenza, è prodigarsi e continuare ad abbattere qualsiasi ostacolo alla partecipazione economica, politica e sociale ogni individuo, vuoi per ragioni di genere, religione, vuoi per convinzioni personali, per razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento sessuale o politico. Sono i colori che riempiono il mondo di gioia e ci fanno essere davvero umani».