Un intervento molto articolato sulla situazione generale della Sanità in provincia di Reggio Calabria quello del consigliere regionale Pedà che, ieri mattina, ha avuto modo di confrontarsi con il Gen. Saverio Cotticelli, Commissario ad acta per l’attuazione del vigente piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario della Regione Calabria e il dott. Antonio Belcastro, Dirigente generale del Dipartimento Tutela Salute della Regione Calabria in Commissione speciale di Vigilanza che si è riunita in merito allo scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria e all’affidamento della gestione ad una Commissione straordinaria, e alla programmazione sanitaria e situazione finanziaria delle AO e delle ASP della Regione Calabria. L’esponente politico ha ricordato in primis la questione delle guardie mediche soppresse in alcuni comuni che poi avevano vinto il ricorso al Tar, Pedà ha quindi sollecitato la richiesta che l’ex direttore generale Mesiti aveva inoltrato al Commissario Cotticelli sull’aumento del 5% degli stessi presidi di continuità assistenziale. Altra importante criticità segnalata, lo stato di sofferenza delle farmacie rurali in quei piccoli comuni soggetti a spopolamento: “sarebbe quantomeno opportuno aumentare il loro indennizzo per permettergli di sopravvivere -ha evidenziato Pedà- sarebbe importante dare un segnale in questa direzione, anche perché io sono stato personalmente a visitare alcune di queste farmacie rurali e ho constatato che non solo sono dei veri e propri presidi a cui si rivolge tutta la comunità ma sono anche un fondamentale punto di riferimento, anche in termini di servizi, per gli anziani”. Il consigliere regionale ha quindi ricordato che in Commissione si sta lavorando alla legge di accorpamento degli ospedali “spoke” agli ospedali “hub” in modo da lasciare sul territorio soltanto i presidi sanitari territoriali: “c’è una proposta della Giunta e dei 5stelle -ha rimarcato- le stiamo valutando”. Per poi aggiungere: “al contrario di alcuni interventi che ho letto, io ho salutato positivamente la venuta del ministro Grillo in Calabria”. Pedà ha informato il Gen. Cotticelli sulle tante risorse ad oggi inutilizzate di alcunipresidi territoriali in provincia di Reggio, “primo su tutti Gioia Tauro -ha sottolineato- che ha dei reparti appena rifatti e completamente vuoti delle sale operatorie nuovissime che potrebbero servire a decongestionare il vicino “spoke” di Polistena. Si era concordato con la direzione Asp di attivare almeno un “day surgery” a Gioia che deve essere ancora attivato.Addirittura, ho dovuto fare una battaglia per non far trasferire l’ultimo anestesista rimasto a supporto del Pronto Soccorso e della Radiologia di Gioia, quando per fare alcuni esami diagnostici con mezzo di contrasto ci vuole per forza la presenza di una simile figura professionale”. Pedà ha quindi illustrato la questione della Casa della Salute di Scilla e, soprattutto, quella relativa alla costruzione dei nuovi ospedali: “la stiamo seguendo con l’edilizia sanitaria, sentiremo il delegato del presidente Oliverio per le politiche sanitarie, Franco Pacenza per vedere lo stato dell’arte; anche lì ci sono delle problematiche”. Rivolgendosi direttamente a Cotticelli, Pedà ha precisato: “quantomeno Lei ha la cortesia di ascoltarci e questo è già tanto per noi, da politici eravamo stretti nella morsa della mortificazione perché poi la prima persona che la gente si ritrova davanti, il primo “frontman” è proprio il politico sul quale sfoga tutte le proprie frustrazioni rispetto a una situazione sanitaria drammatica. Infine, un elogio a tutti i medici e paramedici “che sono in prima linea nei nostri presidi sanitari perché -ha spiegato- sono degli eroi, sono stoici: ad esempio, ho scoperto che a Polistena il primario fa i turni di notte, quindi certe volte ci sono anche dei casi di aggressione; a loro va la mia massima solidarietà perché gli utenti esasperati poi trascendono in situazioni abominevoli che non dovrebbero verificarsi e che stigmatizzo con forza. Speriamo che, con il suo aiuto, questo sia l’ultimo commissariamento della Sanità in Calabria, che sia il traghettamento verso la fine di questo stato di commissariamento e che venga ridata la palla alla Calabria. Se poi non siamo in condizioni di governare certe dinamiche -ha concluso- chi è responsabile dei suoi mali pianga se stesso…”.