Il ventottenne serrese Giuseppe Averta si è aggiudicato il Georges Giralt Phd Award per la miglior tesi di dottorato in robotica di tutta Europa. Una carriera iniziata presso l’Università di Pisa, proseguita con il dottorato in Robotica e Automazione e le ricerche al centro “E. Piaggio”, grazie alla quale ha potuto elaborare la sua tesi dal titolo “Human-Aware Robotics: Modeling Human Motor Skills for the Design. Planning and Control of a New Generation of Robotic Device”. Un grande lavoro con cui Averta ha analizzato i movimenti degli arti superiori nelle attività giornaliere, volto alla progettazione di robot antropomorfi e protesi di ultima generazione capaci di eseguire movimenti apparentemente naturali.
“Le prestazioni dei moderni robot umanoidi sono ancora estremamente lontane da quelle degli esseri umani – spiega Giuseppe Averta – Noi infatti siamo in grado di compiere movimenti molto variabili e complessi, nonostante i nostri muscoli siano poco performanti e il nostro sistema nervoso abbastanza lento. Nel mio studio cerco di sviluppare metodologie per riportare queste capacità proprie del corpo umano sui robot. Questo ha richiesto un sostanziale cambio di paradigma rispetto agli approcci standard, e di affrontare problemi che attraversano i confini di diverse discipline, dalle neuroscienze e la psicofisica fino alla meccatronica, la teoria del controllo e la robotica”. Le applicazioni individuate nel lavoro di Averta si concentrano essenzialmente su tre filoni: lo sviluppo di protesi robotiche mano-polso semplici e efficaci, con un numero cioè limitato di attuatori (i ”muscoli” dei robot), ma allo stesso tempo in grado di compiere movimenti complessi con naturalezza e robustezza; lo sviluppo di algoritmi per il movimento di robot umanoidi, specialmente manipolatori robotica a uno o due bracci; la valutazione del danno motorio in pazienti colpiti da infarto. Tre campi parzialmente differenti, ma in cui è fondamentale un robusto lavoro teorico che descriva in linguaggio matematico le caratteristiche fondamentali del movimento umano. ”Il mio lavoro – conclude Giuseppe – si inserisce in un filone della robotica che da anni viene portato avanti a Pisa dal gruppo di ricerca del professor Antonio Bicchi, docente di robotica al DII e ricercatore all’IIT e al Centro Piaggio, in cui lo studio attento della natura e la sua modellizzazione matematica funge da guida alla progettazione dell’artificiale. I risultati che abbiamo ottenuto e stiamo ottenendo dimostrano in effetti come l’osservazione della natura possa rappresentare una delle chiavi per gli sviluppi della robotica del futuro”
Tutta la città di Serra San Bruno si congratula per l’immenso successo di questo ragazzo, simbolo di come costanza, studio e dedizione possano portare a grandi traguardi. Un esempio da seguire per tutti quei giovani volenterosi, che si accingono alla carriera universitaria e al mondo del lavoro, figli di questa terra spesso poco sfruttata e dimenticata.
Proprio questa mattina il sindaco di Serra San Bruno, Alfredo Barillari, ha espresso la volontà di conferire la cittadinanza onoraria al giovane Giuseppe Averta “Giuseppe ce l’ha fatta, è riuscito ad eccellere nel “vecchio continente”…il nome di Serra San Bruno viene associato al talento e alla preparazione di chi vuole spendere la propria vita nella ricerca e nello studio”, conclude poi Barillari, “ per questo motivo proporrà al consiglio comunale di conferire a Giuseppe Averta la Cittadinanza Onoraria del Comune di Serra San Bruno, affinché un figlio di Serra, che ha dato lustro al territorio a livello europeo, sia legato sempre alla sua comunità e rappresenti per le generazioni future, un modello da emulare nello studio e nella determinazione”.