E’ LA PARROCCHIA DI MARIA SS DI PORTO SALVO CHE RIPRENDE LA TRADIZIONE CON “LA SVELATA” DI PASQUA.
Proprio il giorno di Pasqua, programmato per le 11:45, l’evento che ha coinvolto larga parte della popolazione in una iniziativa che vede impegnate molte realtà locali calabresi e no. Oggi nel giorno della Pasquetta l’altra manifestazione: la “sguta 2023″ripropone un simbolo gastronomico, altrove chiamato “nguta” o “cuddhuraci”.
La Svelata in altre realtà si chiama l’Affruntata (l’incontro), ma il valore simbolico è lo stesso. La svelata rende meglio il significato.
Nella esibizione i personaggi principali sono tre, rappresentati da grandi statue trasportate a spalla: Gesù risorto, la Madonna, San Giovanni Apostolo.
San Giovanni viene portato verso la statua del Cristo che vede risorto, torna verso la Madonna, coperta da un grande velo nero in segno di lutto, per annunciare la Resurrezione di Cristo alla madre incredula. Torna velocemente verso il Cristo, quasi per tornare a verificare, e poi torna verso la Madonna per conferma. Si ripete questo tragitto più volte, con intensità rappresentativa crescente, fino a quando anche la Madonna avanza, vede il figlio che sale in cielo verso il Padre e si svela, lascia cadere il velo nero cioè, e appare nel suo splendore con il suo vestito celeste e bianco, celestiale oserei dire.
Partecipazione ampia, sentita e coinvolgente che trascina in una voglia di riscatto, di emancipazione e di speranza
Allegato il filmato del rito di Siderno.
ED ECCO LA RICETTA DELLA ‘NGUTA O SGUTA
Da Domenico Fiorenza – Cristina Larizza -Teresa Tuscano – I sapori della tradizione – UTE-TEL-B Bova Marina – Progetto e realizzazione: Elio Cotronei
In passato era usanza che la fidanzata regalasse al promesso sposo una “nguta” gigantesca che poteva contenere 21 – 31 uova e anche più fino a 100. L’amato ricambiava con un agnello pasquale, altro dolce tipico confezionato in pasticceria col marzapane.
“NGUTI”
Ingredienti: farina: 1 kg; zucchero: 200 g; uova fresche: 4; un bicchiere di olio; 50 g di lievito di birra; 2 bustine di vanillina; 1 bicchiere di anice o di vino bianco dolce; latte: q.b.; 15 uova sode
Disporre la farina a fontana su un ripiano; nell’incavo centrale mettete tutti gli ingredienti e il lievito di birra sciolto in un po’ di latte tiepido. Impastate e lavorate finché la pasta diventa morbida ed elastica; a questo punto staccate dei pezzetti e formate delle ciambelle più o meno grandi, sistemateci sopra uno o due uova sode che vanno fermate con dei cordoncini di pasta incrociata. Lasciatele lievitare in un luogo caldo, e infornate a 150° per 20 minuti circa
Le forme sono le più varie.