Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime gratitudine e stima per l’impegno profuso da parte del dottor Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, nell’operazione “Basso profilo”.
La regione Calabria, abbandonata dalla classe politica, utilizzata come passerella solo quando ci sono le elezioni, terra in cui il principio di legalità è oscurato quasi sempre da percorsi clientelari, affaristici e ‘ndranghetistici forieri di sottosviluppo e arretratezza, finalmente ritrova fiducia e speranza nella possibilità del cambiamento.
Senza voler richiamarsi all’Unità d’Italia, bisogna purtroppo riconoscere che dal 1861 in poi le nostre dinamiche politiche, a parte qualche rara eccezione, hanno sempre visto trionfare personaggi pronti a svendere la propria gente e la propria investitura istituzionale in cambio di favori personali.
L’arretratezza si costruisce negli anni implacabilmente, legislatura dopo legislatura, verificando quanto servizi, infrastrutture e possibilità di sviluppo vengano negati sistematicamente ai calabresi. Perché?
Semplicemente il senso della collettività non esiste. Così ci ritroviamo senza strade, treni, aerei e strutture ospedaliere decorose (a parte qualche isolata eccellenza); immersi fino al collo nella spazzatura, che diventa sempre più una specie d’istallazione urbana a cui il cittadino tristemente si sta abituando.
Per cambiare realmente i cittadini dovrebbero ragionare attentamente sui meriti, programmi e obiettivi raggiunti dai vari esponenti politici la cui posizione economica e mediatica, quella sì, ha registrato un cospicuo incremento. È incredibile come molto spesso individualmente si riesca a risolvere i propri problemi personali, mentre siano completamente disattese le istanze sociali pomposamente sbandierate in campagna elettorale.
I giovani invece hanno bisogno di credere nel futuro, nel miglioramento, nello studio inteso come strumento di elevazione personale e gratificazione professionale, a prescindere dalla parentela o meno con qualcuno che possa agevolare il proprio cammino.
I cittadini dovrebbero valutare tutto questo con attenzione quando saranno chiamati alle urne.
“Bisogna che la Repubblica sia giusta e incorrotta, forte e umana: forte con tutti i colpevoli, umana con i deboli e i diseredati.” (Sandro Pertini)