Lo dichiara Domenico Giannetta, Consigliere regionale di Forza Italia.
“Poco prima della conclusione del mio mandato di parlamentare – dice Giannetta – ho depositato l’interpellanza n.2-00778 alla Camera dei Deputati il 7 maggio scorso, seduta n. 336 dell’attuale legislatura. E’ una questione che mi sta particolarmente a cuore – sottolinea ancora Domenico Giannetta – e che verrà seguita con grande attenzione dall’Ufficio di presidenza della deputazione di Forza Italia”.
“La pandemia ha ulteriormente evidenziato, qualora ce ne fosse bisogno, l’importanza assoluta e imprescindibile di avere un servizio sanitario efficiente. La salute è un bene primario e il diritto ad una cura dignitosa, in ogni momento della vita, deve essere tutelato e garantito con il massimo rispetto ed il massimo impegno verso chi ha bisogno di essere assistito. Sempre – evidenzia il consigliere regionale – – anche quando la vita terrena volge al termine e non resta, purtroppo, che affidarsi alle cure palliative. A questo scopo, era stata emanata la Legge n. 38/2010 con l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini l’accesso alle cure contro la sofferenza fisica, psicologica e spirituale e alla terapia del dolore, intervenendo a tutela della dignità̀ del malato e a garanzia della qualità̀ della vita umana sino al suo termine”.
“A dieci anni dalla sua emanazione, però, la Legge n. 38/ 2010 resta in buona parte non ancora applicata soprattutto al Sud, con una discrasia evidente tra regione e regione. I dati relativi alla percentuale di posti letto per numero di abitanti destinati per le cure palliative – sottolinea Giannetta – evidenziano in modo incontrovertibile la necessità di provvedimenti immediati. Basti guardare al divario tra l’indice dell’Emilia-Romagna, con un valore del 28,75%, e l’indice della Calabria, con un risicatissimo 1,62%. Questa forbice è inammissibile. Occorre garantire la dignità̀ del malato terminale, implementare le risorse economiche degli Hospice e della rete di assistenza domiciliare. Non si possono tacere i disagi delle famiglie costrette a ricorrere – quando possibile e con gravose difficoltà – ad elargizioni di privati o al mero spirito di sacrificio di quanti in esse prestano la propria opera, per potere tentare di compiere la propria missione”.
“In Calabria, i tagli prodotti da anni di commissariamento della sanità hanno generato delle aberrazioni in termini di carenze di servizi e di personale. La riduzione dell’efficienza del Servizio sanitario pubblico, infatti, ha sacrificato in modo particolare l’ambito delle cure palliative”.
“Il Ministro della Salute Roberto Speranza – conclude Giannetta – dovrà rispondere su quali iniziative intenda adottare al fine di garantire la piena attuazione della Legge 38/2010 e per ridurre gli evidenti squilibri territoriali relativamente ai posti per gli Hospice e per l’assistenza domiciliare“.