A seguito della pandemia che ha avuto inizio nella regione cinese di Hubai, il governo cinese ha deciso che i cani e i gatti non potranno più essere macellati e consumati come cibo.
Il testo di legge, redatto dal Ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali, rappresenta una svolta nella cultura agro-alimentare cinese, anche a seguito dell’importanza che gli animali da compagnia hanno guadagnato nella società, e che generano un giro d’affari annuo pari a circa 25 miliardi di dollari.
Nel testo di legge del governo cinese viene tra l’altro esplicitato che il termine “bestiame” si riferisce agli animali che sono stati addomesticati e fatti riprodurre per lungo tempo al fine di ottenere prodotti come carne, uova, e pelliccia o per fini medicinali e militari.
In Cina ogni anno, secondo l’associazione animalista statunitense Humane Society International, vengono uccisi circa 10 milioni per il consumo della carne, mentre a Yulin, città del Guangxi, durante il mese di giugno, viene organizzato il contestatissimo festival annuale di carne canina.