Per la seconda volta, in questa sede votata alle più stimolanti disquisizioni , ci si ritrova a esporre alcune priorità su un principio enucleato nell’assunto latino di cui al titolo, più volte riadattato in varie nuances di interpretazione sulla stampa nazionale, on-line e non, evidentemente concorre anche una sorta di bel suono onomatopeico che non guasta, a far data ineludibile ,ossia quella del 18 marzo, in cui, la scrivente ne ha voluto , con probatoria precedenza assoluta, ripescare i fondamenti dall’imo della Logica,tra aristotelismo e delibazioni ius filosofiche,con una punta, una, di conferme scientifiche.
Si gloriava il Prof., sempre a discettare di ricordi di scuola e professori, che lagne di questi tempi così ignari/vi eh?!, stavolta quello di matematica, chi altrimenti troneggiando nelle aule liceali , mentre si portava alla lavagna con il piglio di Pitagora, per concludere alla fine di astruserie ingessate su quella diabolica superficie di ardesia che ….”tanto non è per voi… irriconoscenti che nulla smuove dalla crassa ignoranza in cui vi crogiolate…e…
A questo punto il gesso veniva scagliato verso un angolino vattelappesca , dopodiché, senza attendere ulteriori effetti speciali, egli, docente di indiscusso valore, si apprestava a lasciare a metà il ragionamento sulla progressione geometrica dei logaritmi,con beffarda indifferenza, nonché stufo, per quel giorno, di sopportare quel branco scolaresco incapace di apprezzare il vero ingegno……
Ogni volta la stessa comparsata innanzi agli alunni serenamente rassegnati a scambiarsi occhiate inespressive… questo sempre così fa! Affermativo siculo….
Non prima però,torniamo a noi velocemente, di aver ribadito con voce stentorea, per i duri di orecchi,di solito il bidello intento a mettere in ordine nel corridoio,…. “e rammentate”, cui seguivano immancabili riferimenti, assolutamente inappropriati nel caso di specie, ai perissodattili, famiglia degli equidi, già conosciuti ai tempi dei sumeri, sempre sotto la stessa etichetta di somaro.
Per avere lumi a conforto non fermarsi al primo brand di vocabolario, reperendo in rapida successione altre notizie su qualche testo di zoologia….risultati garantiti, magari da travasare sui social,una volta tanto non viceversa, recando oltretutto un favore a coloro, una folla , in perenne attesa di essere evangelizzati dal sito/piattaforma di turno!
Stavolta abbiamo davvero perso il filo ma tra un secondo e una riga varrà la pena ritrovarlo…
Difatti, il Nostro luminare di un iroso matematico, decideva di concludere la sfuriata con effetto immediato a partire da …tertium non datur!
Nel frattempo, dopo aver suscitato l’unanime interesse tra i banchi, senza molto parere tornava indietro di tre quarti sull’uscio a specificare il lapalissiano collegamento ,che strazio questo aggettivo che il Prof. pronunciava con acre compiacimento durante l’impagabile dimostrazione del teorema,uno dei tanti, alla lavagna, si direbbe per imbestialire sadicamente la classe….. ci siamo….. ancora un momento….con il principio del terzo escluso, all’epoca perfettamente in auge.
Oggi,più o meno a torto, si propenderebbe verso un’ estromissione di quanto appena estrinsecato a favore di algoritmi, più idoneamente ravvisati nell’immediatezza di alcune innegabili congiunture operative, pertanto in grado di approntare sul campo la formula, giusto matematica, dell’attuale app-esistenza umano/ digital quotidiana…. tralasciato qualcosa?!.
Un tantino enfatizzato? Per avere immediata smentita collegarsi faccia a faccia, dove ?, ma in vision che domande…altrimenti si rischia di ritrovarsi alle strette, in uno come da scatoletta di pragmatica, in attesa di recepire in modo finalmente pedissequo la lezione…
Riusciranno le nostre eroine,fa pure rima con …. Elementare davvero…
Nel frattempo il filo, tutto sommato robusto come quello che fa capo ad Arianna, è andato di nuovo a spasso….. però non è impossibile recuperarlo!
Vediamo un po’….
Nel frattempo proprio lui, il Prof, stava per dirimere la faccenda a modo suo, ovvero sanguigno.. accidenti è tornato alla lavagna e adesso ?!… intanto lievitava nell’aria il suo mefitico solito approccio…
“Ragazzi”, la classe stava realizzando appena in tempo di essere stata finalmente apostrofata con un appellativo accettabile, “ dunque dicesi” eccolo che ricominciava, “ date due proposizioni,se l’una,cioè a dire A è vera,l’altra,cioè a dire B, è falsa e qui si esclude una terza ipotesi…
I ragazzi prendevano tempo,chiaramente perplessi…veniva voglia di rispondere a tono …bella scoperta…
Non sia mai,chissà quali le nefande conseguenze….
Imperterrito il loro docente continuava infervorato…” A è uguale a B,oppure…no! Apodittico…. Nulla qualsiasi ipotesi contraddittoria…
Meglio non andare oltre pena un …gran mal di testa!
E pensare che anni dopo, in maniera molto più gaia e spassosa, essendo la storia riservata ad un pubblico relativamente piccino, la stessa matematica perentorietà sarebbe stata espressa da due signore oche, graziosamente provviste di cappellini e vezzosi nastri che, mettendo in mostra un vero scilinguagnolo da bla bla, avrebbero dato vita a un dialogo di simil caratura, tipo “ O è o non è” !!
E via con malcelata riprovazione all’indirizzo degli scandalosi protagonisti, deliziosa micia e reprobo micione….
Sarebbe da chiosare anche in questo caso con un ben calzante tertium non datur ma è preferibile non infierire ….
Tornando al serio dopo il faceto, e pur non volendo subissare il lettore di buona volontà arrivato fin qui, rimane comunque obbligatorio acquisire la anzidetta massima anche e soprattutto in ambito giurisprudenziale,del diritto civile nello specifico, ove, in sintesi ne conseguirà che la sentenza è valida pienamente oppure è da ritenersi inesistente e quindi, più che mai congruo, una terza ipotesi in contraddizione non è ammessa.
Ciò sia detto con il beneplacito di erudìti giuristi, avvicendatisi numerosi in tutte le epoche passate e recenti, ben noti in patria quanto in campo trasnazionale, i quali hanno contribuito con le loro acute analisi di rara sottigliezza teoretica alla statuizione di un ordinamento giuridico, il Nostro, si potrebbe definire, non ulteriormente perfettibile, talmente essendo in modo perfezionistico consono alle esigenze del sostrato socio politico e culturale che la collettività ha ritenuto di poter formulare nel tempo, per riceverne in cambio adeguate risposte di ordinata organizzazione, in specie sotto il profilo della legittimità in generale.
Dopo tali ortodosse, nondimeno necessarie riflessioni conclusive, che altro…
Ma sì,un ultimo sprazzo di vis sardonica….
“Se ancora non vi è chiaro”,così pontificando il nostro caro Prof ,per davvero illustre, che la matematica l’amava come fosse sua vita, sempre rivolto ai suoi alunni , ai quali , in fondo, si sentiva persino affezionato, “ non avrete altra scelta che armarvi di abaco o pallottoliere, avete udito bene, per portare a termine i compiti a casa che vi ho assegnato….
Vi avverto : in questo caso non esiste tertium”!
Che avrà voluto dire….l’intera classe si vedeva già malamente bocciata….
Parola di professore,che perfido, e poi,continuando nel medesimo tono,” quel che è peggio ciò varrà sopratutto in seguito quando ben altri saranno i compiti da risolvere nel corso del vostro futuro professionale…
Ogni riferimento a tempi moderni è puramente voluto!
Intanto con fare tra il malinconico e il sentenzioso il Prof. aveva finalmente preso il largo allontanandosi per il lungo corridoio a braccetto con il registro di classe.