Videoconferenza dei ministri dei Trasporti, 29 aprile 2020
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I ministri dei Trasporti valuteranno le misure adottate finora per contrastare gli effetti negativi della pandemia di Covid-19 nel settore dei trasporti. Nel contesto della strategia UE di uscita discuteranno anche di come coordinare l’allentamento delle misure attualmente in vigore nel settore.
A seguito della videoconferenza la presidenza presenterà e metterà a disposizione del pubblico una sintesi dei risultati del dibattito.
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Allentamento delle misure e strategia di ripresa all’esame dei leader UE
Il 23 aprile 2020 i leader dell’UE si riuniranno in videoconferenza per discutere la strategia di ripresa dell’UE. Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha definito quattro priorità che saranno discusse dai leader dell’UE:
- il funzionamento del mercato interno
- una strategia di investimento su vasta scala
- l’azione esterna dell’UE
- la resilienza e la governance dell’UE
I leader dell’UE porteranno inoltre avanti le ultime proposte dell’Eurogruppo. Il pacchetto comprende tre reti di sicurezza immediate per lavoratori, imprese e Stati membri, per un valore di 540 miliardi di EUR, e prepara il terreno a un fondo per la ripresa volto a rilanciare l’economia e a garantire solidarietà agli Stati membri più colpiti.
In preparazione alla riunione, Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno presentato una tabella di marcia europea verso la revoca delle misure di contenimento della Covid-19.
La priorità assoluta dell’UE è salvaguardare la salute dei cittadini.
L’UE e i suoi Stati membri stanno lavorando insieme per rafforzare i sistemi sanitari nazionali e contenere la diffusione del virus. Al tempo stesso, l’UE e i suoi Stati membri stanno adottando misure per attenuare l’impatto socioeconomico della Covid-19.
Questa pagina contiene una panoramica della risposta comune dell’UE alla pandemia di Covid-19.
Cronistoria
La risposta dell’UE alla pandemia di Covid-19
La risposta dell’UE alla Covid-19 si articola su quattro priorità:
- limitare la diffusione del virus
- garantire la fornitura di attrezzature mediche
- promuovere la ricerca sui trattamenti e i vaccini
- sostenere l’occupazione, le imprese e l’economia
L’UE sta inoltre aiutando i cittadini UE bloccati in paesi terzi. Le delegazioni dell’UE lavorano insieme alle ambasciate degli Stati membri per coordinare il rimpatrio dei cittadini dell’Unione.
Le priorità sono state concordate dai leader dell’UE che si riuniscono periodicamente in videoconferenza per discutere e valutare la risposta dell’UE alla pandemia di Covid-19.
Durante questa crisi i paesi dell’UE intensificano gli sforzi per sostenersi a vicenda, aiutando chi ne ha più bisogno e condividendo le risorse per combattere la diffusione del virus. La solidarietà dell’UE dà così il meglio di sé.
L’UE si è inoltre impegnata a favore di un pacchetto di misure di risposta globale da 20 miliardi di EUR per sostenere gli sforzi dei paesi partner nella lotta contro la pandemia.
Limitare la diffusione del virus
L’UE sta lavorando insieme agli Stati membri per contenere la diffusione del virus.
Per rallentare la trasmissione del virus, i leader dell’UE hanno concordato una restrizione temporanea coordinata dei viaggi non essenziali verso l’UE per un periodo di 30 giorni. Sono scoraggiati anche i viaggi dei cittadini europei al di fuori dell’UE.
Per coordinare la risposta dell’UE alla pandemia di Covid-19:
- il Consiglio ha attivato i dispositivi integrati dell’UE per la risposta politica alle crisi (IPCR) e organizza tavole rotonde settimanali che riuniscono le istituzioni dell’UE, gli esperti delle agenzie dell’UE e i rappresentanti degli Stati membri colpiti
- la Commissione europea e il Consiglio agevolano un contatto e un coordinamento permanenti tra i ministeri nazionali competenti
- il presidente del Consiglio europeo tiene videoconferenze con i leader dell’UE
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) pubblica valutazioni rapide del rischio e aggiornamenti epidemiologici per la popolazione dell’UE.
L’UE è inoltre impegnata a contrastare la disinformazione sul virus grazie a una comunicazione trasparente, tempestiva e basata sui fatti. Per un elenco di fonti ufficiali di informazioni aggiornate sulla Covid-19, visitare la seguente pagina:
Garantire la fornitura di attrezzature mediche
L’UE sta lavorando insieme agli Stati membri per garantire la fornitura di dispositivi di protezione individuale e forniture mediche in tutta Europa attraverso i seguenti canali:
- quattro appalti pubblici congiunti per mascherine protettive e altri dispositivi di protezione individuale
- stretti contatti con l’industria europea per convertire la produzione e accrescere la fornitura di tutte le attrezzature necessarie
- esportazioni regolamentate di dispositivi di protezione individuale dall’UE per garantire l’approvvigionamento in tutti gli Stati membri
- corsie preferenziali per agevolare la libera circolazione delle merci e delle persone che devono attraversare le frontiere
- norme europee armonizzate e liberamente disponibili per le forniture mediche al fine di facilitare l’aumento della produzione
Inoltre, nell’ambito del meccanismo di protezione civile dell’Unione, quest’ultima ha:
- coordinato l’invio di squadre mediche nelle zone più colpite
- agevolato l’approvvigionamento di dispositivi di protezione supplementari, in particolare le mascherine mediche
- attivato il centro di coordinamento della risposta alle emergenze, per coordinare il sostegno 24 ore su 24, 7 giorni su 7
- creato una nuova riserva comune europea di attrezzature mediche di emergenza, quali ventilatori, mascherine di protezione e materiale di laboratorio per aiutare i paesi dell’UE che ne hanno bisogno
Promuovere la ricerca sui trattamenti e i vaccini
di fondi di ricerca per lo sviluppo di trattamenti e vaccini
L’UE sta accelerando e promuovendo la ricerca sulla Covid-19 e a tal fine ha mobilitato:
- 48,5 milioni di EUR destinati a 18 progetti per vaccini e trattamenti attraverso il programma di ricerca dell’UE Orizzonte 2020
- 90 milioni di EUR di fondi pubblici e privati destinati a terapie e diagnostica attraverso l’Iniziativa sui medicinali innovativi (IMI)
L’UE ha inoltre reindirizzato:
- 164 milioni di EUR a PMI e start-up affinché sviluppino soluzioni innovative atte a contrastare la pandemia di Covid-19 attraverso il programma acceleratore del Consiglio europeo per l’innovazione
- fino a 80 milioni di EUR di sostegno finanziario a CureVac, uno sviluppatore di vaccini europeo altamente innovativo, per mezzo di un’iniziativa comune UE-Banca europea per gli investimenti
Sostenere l’occupazione, le imprese e l’economia
Pacchetto di sostegno per posti di lavoro e lavoratori, imprese e Stati membri.
L’UE e i suoi Stati membri stanno adottando misure per ridurre al minimo le ricadute della pandemia di Covid-19 sull’economia.
In una relazione destinata ai leader dell’UE, il 9 aprile 2020 l’Eurogruppo ha proposto tre reti di sicurezza immediate, del valore di 540 miliardi di EUR, per:
- posti di lavoro e lavoratori
- imprese
- Stati membri
Posti di lavoro e lavoratori
L’UE propone un sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza (SURE) al fine di aiutare le persone a mantenere il proprio posto di lavoro durante la crisi. Il sistema fornisce agli Stati membri prestiti fino a 100 miliardi di EUR per coprire parte dei costi connessi alla creazione o all’estensione di regimi nazionali di riduzione dell’orario lavorativo.
Imprese
Il gruppo Banca europea per gli investimenti (gruppo BEI) creerà un fondo di garanzia paneuropeo: prestiti fino a 200 miliardi di EUR per le imprese, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese (PMI) in tutta l’UE.
Ciò si aggiunge ai 40 miliardi di EUR già mobilitati per coprire il fabbisogno di finanziamento a breve termine delle PMI.
Stati membri
Il meccanismo europeo di stabilità fornirà sostegno per la gestione della crisi pandemica sulla base di una linea di credito precauzionale esistente, che verrà adeguata per tenere conto della crisi della Covid-19: prestiti a disposizione di tutti gli Stati membri della zona euro fino al 2% del loro PIL (per un valore di 240 miliardi di EUR).
Ricorso al bilancio dell’UE
L’UE ha modificato il suo bilancio per il 2020 con una dotazione aggiuntiva pari a 3,1 miliardi di EUR per rispondere alla crisi causata dalla Covid-19. I fondi aggiuntivi saranno utilizzati per:
- acquistare e distribuire forniture mediche, tra cui dispositivi di protezione e ventilatori
- incentivare la produzione di dispositivi diagnostici
- installare ospedali da campo
- trasferire pazienti affinché siano curati in altri Stati membri
- rimpatriare cittadini dell’UE bloccati all’estero
L’UE ha rapidamente reindirizzato i fondi dell’UE per aiutare gli Stati membri ad affrontare la crisi provocata dalla Covid-19:
- 37 miliardi di EUR dal bilancio dell’UE a sostegno dei sistemi sanitari, delle piccole e medie imprese (PMI) e dei mercati del lavoro tramite l’Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus
- fino a 28 miliardi di EUR di fondi strutturali dalle dotazioni nazionali 2014-2020 non ancora assegnate a progetti, disponibili per la risposta alla crisi
- fino a 800 milioni di EUR dal Fondo di solidarietà dell’UE destinati ai paesi più colpiti, grazie a un’estensione dell’ambito di applicazione del fondo a crisi sanitarie pubbliche
Flessibilità nell’applicazione delle norme dell’UE
L’UE ha autorizzato la massima flessibilità nell’applicazione delle norme dell’UE per quanto riguarda:
- gli aiuti di Stato a sostegno delle imprese e dei lavoratori
- le politiche in materia di finanze pubbliche e di bilancio, ad esempio per consentire le spese eccezionali
L’UE ha sospeso i requisiti in materia di bande orarie aeroportuali che obbligano le compagnie aeree ad utilizzare almeno l’80% delle rispettive bande orarie di decollo e atterraggio per poterle mantenere l’anno successivo. La deroga temporanea, applicabile fino al 24 ottobre 2020, è volta ad aiutare i vettori aerei ad affrontare il drastico calo del traffico aereo causato dalla pandemia di Covid-19.
Politica monetaria
Inoltre, la Banca centrale europea ha annunciato un programma di acquisto per l’emergenza pandemica da 750 miliardi di EUR.
Sforzi coordinati a livello di UE e di Stati membri
Complessivamente l’UE e gli Stati membri mobilitano
del PIL dell’UE per misure fiscali
del PIL dell’UE per il sostegno alla liquidità
- Videoconferenza dell’Eurogruppo, 7-9 aprile 2020
- La BCE annuncia un programma di acquisto per l’emergenza da 750 miliardi di EUR (Banca centrale europea, 17 marzo 2020)
- Il gruppo BEI si appresta a intensificare la risposta economica alla crisi della Covid-19 (Banca europea per gli investimenti)
- Covid-19: misure economiche – Panoramica (Commissione europea)
Aiutare i cittadini dell’UE bloccati all’estero
cittadini UE già rimpatriati
L’UE e gli Stati membri si stanno adoperando per rimpatriare oltre 650 000 cittadini dell’UE bloccati all’estero. I paesi e le delegazioni dell’UE offrono assistenza consolare per aiutare i cittadini dell’UE a tornare a casa.
Oltre 40 000 persone – di cui più di 38 000 sono cittadini UE – sono state rimpatriate finora grazie al sostegno logistico e finanziario dell’UE. Grazie al meccanismo di protezione civile dell’UE, il 75% dei costi dei voli di rimpatrio è pagato dall’UE.
Coordinamento delle crisi nell’ambito della pandemia di Covid-19
Il 28 gennaio 2020 la presidenza croata ha deciso di attivare il meccanismo dei dispositivi integrati dell’UE per la risposta politica alle crisi (IPCR) in modalità “condivisione delle informazioni”. Gli IPCR costituiscono il quadro dell’UE per il coordinamento di crisi intersettoriali al più alto livello politico.
La modalità “condivisione delle informazioni” implica che gli Stati membri hanno accesso a:
- relazioni periodiche di analisi e conoscenza situazionale elaborate dalla Commissione e dal servizio europeo per l’azione esterna
- una pagina dedicata su una piattaforma web sicura per la condivisione di informazioni
Alla luce dell’evolversi della situazione e dei diversi settori interessati (sanità, consolati, protezione civile, economia), il 2 marzo 2020 la presidenza ha aumentato il livello di attivazione del meccanismo IPCR, passando alla modalità “piena attivazione”. La modalità “piena attivazione” prevede la convocazione di tavoli di crisi con la partecipazione di:
- Stati membri colpiti
- Commissione
- servizio europeo per l’azione esterna
- ufficio del presidente del Consiglio europeo
- agenzie e esperti pertinenti dell’UE
La presidenza croata organizza settimanalmente tavole rotonde per agevolare lo scambio di informazioni e il coordinamento della risposta alla crisi.
- Epidemia di Covid-19: la presidenza intensifica la risposta dell’UE avviando la modalità di piena attivazione degli IPCR (comunicato stampa, 2 marzo 2020)
- La risposta del Consiglio alle crisi (IPCR) (informazioni generali)
Informazioni generali
La Covid-19 è una malattia causata da un nuovo tipo di coronavirus (SARS-CoV-2) che è stata individuata per la prima volta in Cina nel dicembre 2019.
Nel dicembre 2019 un focolaio di Covid-19 si è manifestato nella città cinese di Wuhan, per poi diffondersi rapidamente in altre regioni della Cina e del mondo. A gennaio 2020 casi isolati avevano iniziato a comparire in alcuni Stati membri dell’UE.
Alla fine di febbraio 2020, l’Italia ha registrato un aumento significativo di casi di Covid-19, concentrati nelle regioni settentrionali del paese. La maggior parte degli altri Stati membri ha iniziato a registrare casi di persone contagiate.
A marzo 2020 tutti gli Stati membri dell’UE avevano registrato casi di Covid-19. Da allora il numero di casi ha continuato ad aumentare.
Il Consiglio segue attentamente la situazione e prende misure insieme alle altre istituzioni dell’UE, anche attraverso l’adozione di pertinenti atti legislativi e coordinandosi con gli Stati membri al fine di condividere le informazioni, valutare le esigenze e garantire una risposta coerente a livello dell’Unione.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) coordina la risposta a livello mondiale. L’11 marzo 2020 l’OMS ha dichiarato la Covid-19 una pandemia mondiale. L’UE contribuisce direttamente alla risposta globale dell’OMS.