Da tanto, in qualità di più antica torrefazione d’Italia, dura la sua primazìa,come l’avrebbe denominata Giovanni Pascoli ,di casa a Messina per un fortunato quinquennio, 1898/1903, gravido di ispirazioni mitico/poetiche sull’onda dello Stretto, tra una lezione e l’altra da tenersi all’Università degli Studi, erede dell’antico Studium messanense…,istituito per volontà del Papa Paolo III con Bolla Pontificia del 1546 : un pizzico di storia locale che non guasta!
Di sicuro anch’Egli, passeggiando con trasognata piacevolezza in compagnia dell’amoroso cane Gulì, lungo il viale S. Martino fino alla piazza Cairoli, cuore della città, avrà sostato davanti a qualche baretto dall’aria confidenziale per farsi servire il già rinomato caffè del mago o mago del caffè, al bancone assieme ad altri avventori affratellati come Lui dalla passione verso l ‘odorosa, fragrante bevanda.
“Così c’è più gusto”,par di sentirlo esclamare con gioviale fisionomia!
Al momento la medesima preferenza è da confessare sottovoce a causa delle reiterate emergenze sanitarie.
Nel dubbio si fa prima ad assaporarlo in un modo o nell’altro…
Ormai auliche memorie sono queste appena riesumate, capaci di ri-costruire, purtroppo spesso ne è sorta l’esigenza nella città dello Stretto, sprazzi di un vissuto socio-culturale scandito dalle piccole e meno conquiste di ogni giorno.
Che più … Nostalgico e sentimentale,come richiede l’argomento in essere, sia il cappello al proemio, o si è di fronte al temuto pleonasmo ?!
In altre parole adesso largo al Proemio…appunto.
La prima volta che la bambina aveva alzato lo sguardo bruno e impertinente come l’età e i riccioli sempre ribelli, in alto verso la facciata del bel palazzo ad angolo, posto nella piazza più frequentata della città , si era trovata con un certo sbigottimento a contemplare una stramba sagoma, in effetti pubblicità in cartapesta, che straripava dagli ultimi piani dell’edificio…
Chi era quel signore… vediamo un po’… nel frattempo aguzzava la vista ,nasino per aria, nella fretta di capire nel poco tempo a disposizione… indovinava che da un momento all’altro la mamma l’avrebbe condotta verso la loro meta, guarda caso proprio nel conosciuto negozio di telerie a pianterreno del palazzo,ove avrebbero fatto i loro acquisti di biancheria e varie per la casa ,nonché, nell’apposito reparto, ci sarebbe scappato qualche pigiamino nuovo che a lei faceva già piacere scegliere da sola….
Oh,insomma….la piccola non si decideva a staccare gli occhi da quella bizzarra figura, costume tutto rosso ,babbucce con la punta arcuata all’indentro del medesimo colore,il suo preferito,pensò in un lampo, una lunga barba bianca e ondulata, i larghi baffi a frenare un nasone anch’esso rossastro che altrimenti si sarebbe appoggiato sulla bocca spalancata per il disappunto: dalla tazza trattenuta a fatica, come di gerla sulla schiena, si andava rovesciando irrefrenabile un liquido marroncino / fumante proprio su una delle caratteristiche calzature…le ricordavano…a un passo dalla clamorosa scoperta !
Ma sono proprio quelle di uno..gnomo!
Come non aver realizzato da subito…eppure aveva già cominciato a leggiucchiare qualche libro di avvincenti fiabe e magnifiche illustrazioni su fate, gnomi e folletti…soprattutto gnomi, i suoi preferiti,dopo le fate avventurose, s’intende.
E sì che ce n’erano voluti di sforzi …minestrina ingollata ogni volta senza capricci e piagnistei, a letto quando lo decidevano i grandi e via di questo passo con eroico proponimento di essere ubbidiente,almeno per un pò ….
Vale a dire,fino a farsi regalare qualcuna delle meravigliose storie incantate con cui trascorrere i pomeriggi liberi dai primi compitini di scuola a sognare ad occhi aperti ma pareva proprio che anche la mamma provasse una sorta di diffidenza nei confronti di queste letture che, secondo le convinzioni di famiglia, rischiavano di alimentare ulteriormente la sua fantasia già così sbrigliata…
Per non parlare del papà….. al momento da quelle parti era possibile solo un pochino di clemenza purché non si esagerasse ….
Uffa!
E invece,casi imprevisti della sua ben verde età, d’improvviso si stava ritrovando ad osservare uno di loro,gnomi ,in formato gigante,sembianze e colori erano quelli canonici…
La prima tentazione era stata quella di indicarne l’esistenza alla mamma, ma, ripensandoci ,ne avrebbe ricavato solo affettuosi buffetti del tipo….. sicuro,piccola mia,…vedi gnomi e fate dappertutto tu….!
Dopodiché, per quella volta non se ne era fatto nulla…
La bambina però aspettava con impazienza di ricapitare in loco e stavolta avrebbe fatto notare alla mamma la strana effige di gnomo sul palazzo,sempre che ,nel frattempo, questi non avesse deciso di cercare altri luoghi per farsi ammirare….
E fu così che capitò l’impossibile…
Appena la signora lo ebbe sbirciato su in cima al palazzo, ne concluse che la sua figlioletta aveva ragione: si trattava proprio di uno gnomo,di quelli tanto cari alla fantasia galoppante della bimba….
“ebbene, adesso so a chi affidarti… chiederò che ti porti con sé, in quei luoghi fatati che tanto ti affascinano, quando ti ostinerai in uno dei tuoi soliti ghiribizzi, peggio, mettendo il broncio se non verranno subito esauditi”…
La bambina era ammutolita per lo stupore : come fanno i grandi a rigirare così tanto la situazione da far ricadere ogni misfatto sui più piccoli e indifesi…
Vai a capirlo…
Perfino la sua meravigliosa genitrice,sempre così buona e comprensiva,dolce e paziente, a detta di tutti, provava a tramutarsi di colpo in una specie di strega cattiva….
Bella sorte … ogni volta che passavano di là la signora provvedeva ad ammonirla ripetendo la tiritera, sicura che la figlioletta, illusione materna,ormai fosse intimidita a dovere….
Neanche per sogno, anzi!
La bambina,lungi dall’intimorirsi di fronte all’ ironico teatrino, inalberava qualche risatella di sottecchi, per non incorrere nelle occhiatacce della mamma a volte così suscettibile.
Con spietata logica bambinesca si era del resto convinta che lo gnomo/mago, ancora fisso al suo ambito posto di osservazione, avesse altro di cui occuparsi ….
Ad esempio evitare che continuasse a cadere dell’altro liquido, a proposito si trattava di …caffè… si era informata con discrezione…proibitissimo perfino il solo immaginare di poterlo assaggiare , peccato, per le bimbe della sua età… sulle sue rosse babbucce adornate di una elegante fibbia d’oro, macchiandole irreparabilmente…
La piccola si figurava il suo disappunto non potendo sfoggiarle nell’incontrare gli altri fratelli gnomi a qualche raduno nel bosco…e…basta così!
Come al solito la sua esuberante fantasia stava prendendo il largo….
Aneddoti d’altri tempi….
Visti dalla parte del caffè
“Un caffè per favore”… “ Vieni, ti offro un caffè”….. Dai andiamo a prendere un caffè…. Cosa desiderano i signori…. I signori gradiscono un/il caffè?
Gloria di inimitabile espresso italico o beveroni all’anglosassone …
Che importa…
Quante di tali gaie richieste per voce e…tazzina si sono fatte udire nel corso di questi centocinquanta anni in cui la miscela del mago ha sparso il suo aroma ai quattro canti della città,sì, ci sono anche a Messina, basta individuarli con pazienza perché un po’ defilati e di sicuro non ammirati a sufficienza come i loro cugini palermitani….
Sta di certo che lo scorrere dei giorni in riva allo Stretto si è anche ammantato di queste usuali brevi ma intense pause da caffè a metà mattina, zucchero o no, amaro,nero e forte, sempre preparato a regola d’arte, quasi una lepidezza culturale che cementa cordialità di incontri d’affari,di studio,semplicemente amichevoli, il meglio della giornata a specchio di una vita sempre spericolata tra orari pressanti e faticose incombenze di varia quantità.
Si da per acquisita l’impossibilità di rammemorare gli innumerevoli accadimenti da ascrivere a questi primi 150 anni di tradizione da caffè tutta messinese,che,specie nelle ore liete in cui sorbire un buon/ il caffè,ad esempio a fine pranzo, il Mago ne è assertore convinto, contribuisce a rendere il clima ancor più disteso .
Nei casi tendenti, come dire,al malinconico sollevare la tazzina con dentro lui ,in attesa di sprigionare un mondo di saporoso aroma, è già di qualche conforto….
Quale miglior tran tran, per ingannare il tempo durante le sempre più rapide traversate sullo Stretto che farseLo servire direttamente a bordo del traghetto,quello classico ,la nave, se non fosse chiaro, che si fregia,oggi molto meno,di nomi mitologici, arieggiando procellosi trascorsi tra gorghi e maraviglie sempre visibili in questo tratto di mare come in tempi di molto antichi .
E poi le occasioni solenni …
Come definire altrimenti la Conferenza svoltasi a Messina nei saloni di Palazzo Zanca,ovvero il Municipio, il 2 giugno 1955,su iniziativa del messinese Prof. Gaetano Martino, all’epoca apprezzato Ministro degli Esteri che aveva fino a quel momento intessuto un paziente e tenace lavoro di preparazione prodromica alla firma dei successivi Trattati di Roma.
Lo seguivano da presso in questa ormai raggiunta nascita dell’Europa Unita, gli illustri colleghi Avv, Robert Schuman Ministro degli Esteri francese e il belga Ministro degli Esteri Prof. Paul Henry Spaak che aveva presieduto gli incontri.
Quanti caffè fumanti ,sicuramente una marea, dopotutto si è davanti al mare, saranno stati ordinati, magari proprio al Mago in persona, prima, durante e dopo questo prestigioso consesso di paesi coinvolti nella futura costituzione del nuovo organismo in Europa…
A proposito, rapido inciso, il servizio di scorta alle personalità intervenute alla suddetta Conferenza venne egregiamente svolto dalla Squadra Mobile in servizio presso la Questura di Messina di cui, all’epoca, faceva parte anche il genitore di chi scrive.
E questo è solo l’inizio poiché,esattamente quaranta anni dopo, sempre a Messina,nel giugno del 1995,veniva rilanciata una seconda Conferenza tra i quindici ministri degli esteri dei paesi membri, presieduta dalla titolare pro tempore della Farnesina,senatrice Susanna Agnelli,per ribadire il concetto di nazione europea cui dare concreto seguito anche con la creazione della moneta unica, ai giorni nostri conclamata attualità .
Nel lasciare nuovamente voce alla consueta pausa/caffè,che si sarà resa a suo modo protagonista nel prosieguo della fondamentale riunione, non si può che convenire da subito su un peculiare dato di fatto .
Nella fascinosa città dello Stretto, che nei depliants anni ’50 veniva in modo immancabilmente sbrigativo segnalata,quale “Porta della Sicilia”,da cui si passava per recarsi senza ulteriori soste,verso altre destinazioni nell’Isola, in questi tanti decenni quanti sono quelli che compongono i 150° anni di cui si sta piacevolmente dissertando, si sono fortunatamente verificate ,come giustappunto evidenziato,circostanze di acclarata valenza politico-istituzionale che hanno imposto l’immagine di Messina all’attenzione sovranazionale .
Ora è il momento di fare spazio a quel certo non so che di puro divismo e tripudio di mondanità internazionale a convegno sullo Stretto, per qualche settimana tramutato in grandiosa quinta scenografica alla maniera di Cinecittà o,addirittura ,delle colline di Hollywood!
Proprio nessuno vuole mancare alla 1° Rassegna Internazionale di Cinema nell’ estate del 1955/56…
Chi scrive ne ha sentito favoleggiare spesso dalle signore bene, finalmente in grado di sfoggiare l’abito lungo accanto allo smoking dei signori nelle soirees,colme di stelle/star in cielo e in terra,nella caleidoscopica cornice del cosiddetto Agosto messinese
A far da comprimari le specialità della gastronomia locale particolarmente accreditata,le ricette a base di pesce, sontuosi gelati da gustare nei ritrovi di eccellenza, caffè quanti se ne vuole, lunghi per divi d’oltreoceano, meno adusi al ristretto, in ogni caso il meglio del caffè nostrano, da sorbire in quella Passeggiata a mare,inimitabile per il panorama e la storia e il mito che ne contraddistingue l’essenza delle origini, si spera ancora oggi!
Fior da fiore le presenze divistiche intervenute in quegli anni dorati come una dolce vita in formato messinese, non per nulla fra le più acclamate star arriva Lei,in persona Anita Ekberg, fasti felliniani permettendo….
La grande Sophia , impossibile fare paragoni con tutto il resto, incanta il pubblico ,per l’occasione quello taorminese, inaugurando la serie dei suoi David di Donatello, ne vincerà dieci nel corso della prestigiosa carriera.
E poi celebrità come se piovesse,non si finirebbe mai di citarle, da Liz Taylor a Richard Burton, da Peter O’ Toole a Gilda/Rita,da Burt Lancaster ad Alain Delon….,il tutto tra un caffè e l’altro,ovvio!
A questo punto è doveroso giungere difilato alla parola Fine che in questo frangente ci sta a pennello, trattandosi di pellicole cinematografiche famose almeno quanto i protagonisti che le hanno interpretate sul grande schermo,come si definiva il cinema all’epoca, il piccolo non ancora assurto ai ben noti fasti attuali…
A questo punto sembra necessaria un’ ultima annotazione…
Tra gli innumerevoli eventi meritevoli di menzione in questa per forza di cose limitata rassegna al sapore di caffè, sono stati volutamente privilegiati quelli fausti e sereni,rispondendo all’ obbiettivo già altre volte sottolineato, di fornire una visione della città di Messina, possibilmente scollegata dai soliti stereotipi sempre più fasulli, vedasi il fantomatico Ponte in erigendo, o molto peggio,realmente catastrofici,con riguardo al terremoto del 1908.
Quanto a quest’ultimo, si osa auspicare che, pur sovrastando la sventura,si sia trovato comunque il modo di offrire un momento di ristoro, di tanto in tanto un caffè, in questo caso blasonato quanto il tè , a S. M. la Regina Elena di Savoia, come è noto,in prima fila sin dagli inizi del sisma per fornire soccorso e carità ai terremotati della città di Messina,che ne ha onorato la memoria dedicandoLe la statua in marmo bianco di Carrara a Largo Seggiola.
Un inno quindi a questo Mago di un caffè che,pianin pianino ha consentito il recupero di episodi importanti di storia cittadina, tra i principali che hanno da sempre diritto di essere rivissuti …
Stanno ormai scorrendo i titoli di coda…
Ancora un cameo, come una volta….
In esclusiva dalla dormeuse/ sofà,dove sta spesso accomodata con un filo di ironia l’ava, di cui si continuano a celebrare le gesta nei racconti di parte materna …
Attende come sempre a tale ora pomeridiana ànnise e cafè …Anice e caffè dalla traduzione letterale…..
Ossia squisita variante molto raffinata secondo gli speciali dettami richiesti dal galateo dell’epoca a degna conclusione di appetitosi desinari.
La compita signora evidentemente se ne intendeva al punto da sperperare in simili prelibatezze buona parte del patrimonio ereditato alla dipartita del severo nobile consorte : parola di leggenda!
Quanto al coffee-break virtuale, notizia dell’ultima ora che si tenta di spacciare quale realtà accresciuta, non può che essere, a tutti gli effetti, una sorta di mistificazione come,ancora una volta, non è raro individuarne di simili nei meandri della rete.
Pertanto è d’obbligo qualche riserva sul magro fascino dell’incontrarsi in video …vuoi mettere scambiare quattro chiacchiere di persona,che banalità!… a gustare qualcosa dentro una tazzina in 3D…
Prima o poi bisognerà smetterla con queste challenges o sfide che in italiano rende ugualmente bene, magari tornando a prendere un caffè vero, per le vie normali,ovvero in compagnia…..