La campagna del movimento paneuropeo mira a ridurre l’impatto dei riscaldamenti domestici e aziendali. Un’azione concreta che ha ricevuto il supporto della Commissione Europea.
La lotta al riscaldamento globale non passa solo dai politici e dalle grandi aziende, ma anche dalle nostre azioni quotidiane. Con questo spirito il movimento paneuropeo Volt ha lanciato la campagna #unoinmeno: un grado in meno sul termostato del riscaldamento di casa e d’ufficio, per dare il buon esempio, diminuire l’inquinamento e diffondere consapevolezza con un gesto piccolo, ma concreto. La campagna ha ottenuto il patrocinio della rappresentanza italiana alla Commissione Europea.
Un grado in meno non è soltanto un gesto simbolico: abbassare di 1° C il riscaldamento domestico comporta in media una riduzione del 6% di emissioni all’anno, equivalenti a 100Kg di CO2 in meno per ogni abitazione. Un impatto paragonabile a quello di 3 nuovi alberi piantati. E se i numeri sembrano modesti, basti pensare che il riscaldamento domestico è responsabile di oltre il 60% delle emissioni di CO2 nelle principali città italiane.
Ad oggi, sono oltre 33 mila i kg di CO2 “risparmiati” grazie ai cittadini che hanno aderito alla campagna #unoinmeno. L’adesione è possibile anche per le aziende, che possono dare un contributo ancora più importante in termini quantitativi. Per aderire basta visitare il sito https://www.unoinmeno.it/.
Per Volt la salvaguardia del pianeta è un punto prioritario, che va affrontato nelle sue molteplici sfumature. Per questo le attività del movimento non si limitano alla campagna #unoinmeno, ma puntano a un radicale cambiamento politico. Uno sviluppo sostenibile è possibile, ma è necessario incentivare attività con un impatto ambientale minimo, in tutti i settori. Carbon tax, eliminazione della plastica monouso, graduale passaggio agli SPP (appalti pubblici sostenibili), salvaguardia della biodiversità, ottimizzazione della mobilità pubblica sono solo alcune delle proposte di Volt per incidere concretamente sul futuro del pianeta.
E, tra le proposte, una in particolare potrebbe essere applicabile in Italia, precisamente nello Stretto di Messina: un impianto composto da turbine sottomarine in grado di sfruttare la forza delle correnti marine. Di questo progetto si discuterà in un incontro, promosso da Volt Messina, che si terrà sabato 18 gennaio alle 16, nel Salone delle Bandiere della città dello Stretto. L’idea, patrocinata anche da Legambiente ed inserita tra le proposte di Volt, verrà presentata durante l’evento dal Alfredo Mangano (Coordinatore di Volt Messina), Gianfranco Zanna (Presidente Regionale di Legambiente Sicilia), Vincenzo Mazzara (ideatore) ed Antonio di Pietro (Geologo). L’incontro sarà un’occasione per riportare l’attenzione su un progetto ambizioso, ma realizzabile.
Decarbonizzare il nostro sviluppo è una necessità non più rimandabile. Con l’impegno attivo dei cittadini e quello politico delle istituzioni si può fare molto; ma bisogna tornare a credere nell’attivismo e nella politica. E questo è il proposito di Volt, dove la volontà dei cittadini si trasforma in proposte e azioni concrete