Noto con dispiacere che una certa quota di settori sociali svolge la raccolta differenziata in maniera indifferenziata.
Si preferisce mettere tutto nel sacco tanto poi provvederanno gli operatori ecologici a smistare, selezionare gli elementi.
Con tale comportamento non si contribuisce solo ad inquinare l’ambiente ma, al di sotto dell’osservazione, emerge un chiaro segnale di inconsapevolezza da parte di coloro che lo attuano. Perché sapere realmente che il nostro pianeta sta per morire, dovrebbe spingerci a tutelare la nostra stessa salute che dipende da quella, appunto, dell’ambiente.
Quando si dice che bisogna assumersi le responsabilità delle proprie azioni al cento per cento, significa anche avere la paziente volontà di eliminare i rifiuti adeguatamente. Dobbiamo comprendere che noi consegniamo la merda prodotta a delle persone che la convertono in altre sostanze utili a tutti. Ci siamo talmente abituati ai certo non sani comportamenti da aver dimenticato l’importanza degli operatori ecologici.
Per il tipo di lavoro svolto, i soggetti prefati meriterebbero una premialità che ad oggi non è loro riconosciuta. Da parte loro, le agenzie educative come la famiglia e la scuola dovrebbero insegnare ai giovani, non solo nel senso quantitativo di sapere ma anche in quello di essere; di sviluppare la coscienza e il gusto del bello.
Siamo ancora in tempo a migliorarci se poniamo a confronto Bova Marina con altre realtà (come la Reggio bella e gentile), rispetto alle quali il paese svetta per il buon funzionamento della raccolta dei rifiuti.