In occasione del Consiglio dei Ministri che si terrà in Calabria nelle prossime settimane, riteniamo sia opportuno che venga prestata particolare attenzione alla vertenza ex Lsu Lpu calabresi in merito alla emanazione delle circolari, dei decreti e delle norme di accompagno previste dalla Legge di Bilancio 2019 che ci auguriamo possano vedere la luce nei prossimi giorni, affinché il Governo in tempi brevi possa affrontare anche la problematica delle necessarie deroghe assunzionali utili alla stabilizzazione.
Gli effetti della “quota 100” in Calabria nella Pubblica Amministrazione, produrranno un vero e proprio esodo di dipendenti che, ad oggi, garantiscono servizi essenziali per i cittadini. Servono norme di carattere eccezionale, finalizzate ad un grande piano di assunzioni negli Enti Locali atto ad evitare la desertificazione dei servizi pubblici ed il relativo tracollo dei comuni ed un ulteriore spopolamento specie delle aree interne. Normativa ad hoc per la stabilizzazione e storicizzazione della spesa sono indispensabili, per i lavoratori, per i Comuni e gli altri Enti Utilizzatori e per i cittadini calabresi, dopo i disastri nella Sanità non vorremmo dover assistere ad uno tsunami che travolga anche gli Enti Locali Va affrontata la delicata questione degli Enti in dissesto ed in riequilibrio finanziario che, anche a fronte di appositi contributi nazionali e regionali che non incidono sulle spese del personale dei comuni, si troverebbero impossibilitati a procedere alle stabilizzazioni se non nei ferrei limiti imposti dalla COEL.
Il tempo stringe, la scadenza dei contratti prevista per il 31 ottobre 2019 si avvicina, e va trovata una soluzione anche per gli Lsu e Lpu che non hanno visto rinnovato il loro contratto, e sono tornati ad essere impiegati dai comuni in regime di utilizzo. Non è ammissibile che le lotte e le conquiste sindacali degli Lsu e Lpu, che dopo oltre 20 anni di lavoro nero nella Pubblica amministrazione, da ormai 5 anni sono lavoratori dipendenti a tempo determinato della Pubblica Amministrazione, vengano rese vane da ritardi di natura legislativa o intoppi burocratici.
Per questi motivi Nidil Cgil Calabria organizzerà un sit in sotto forma di presidio civile, democratico e pacifico, in occasione della seduta del Consiglio dei Ministri, per sensibilizzare il Governo e portare all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale la vertenza Lsu Lpu Calabria, che con circa 4.500 lavoratori rappresenta forse la vertenza più importante del Mezzogiorno.