Vittime, tre giovani ed un ferito grave. Tutti di Soriano. Rientravano dopo una notte trascorsa in una discoteca del centro balneare di Soverato. Dolore immenso e lutto cittadino nel piccolo centro vibonese.
Un serpentone lungo circa 21 chilometri, che congiunge l’Altopiano delle Serre e la Costa jonica catanzarese; una bretella di facile e breve collegamento mare – monti, che, in questo periodo, registra un più intenso traffico automobilistico. E’ la Trasversale delle Serre lo scenario del tragico incidente stradale consumatosi stamattina nel territorio di Spadola, poco distante da serra S. Bruno. Vittime tre giovani e grave un loro amico. Natale Chiera, 19 anni; Salvatore Farina, 21, ed il cugino omonimo di quest’ultimo, di 23, non hanno scampo. Giovanni Nesci, di 23 anni, unico sopravvissuto ma in gravissime condizioni, viene trasportato in elisoccorso all’Ospedale Regionale “Pugliese” di Catanzaro. I quattro giovani erano a bordo di una Volkswagen, che si è violentemente scontrata con un camion, sul quale viaggiavano due persone, padre e figlio, impegnati nel trasporto di prodotti ortofrutticoli.
Erano le prime luci dell’alba. Ed i quattro giovani rientravano al paese, dopo una notte trascorsa in una discoteca di Soverato, noto centro balneare della costa jonica catanzarese.
Forse la notte era stata lunga. Troppo lunga. Forse la voglia di vivere fino in fondo il loro sabato sera si era amplificata nel loro animo più dell’estensione degli effetti acustici del locale stesso. I “forse” sono tanti.
Soriano è listata a lutto. Il dolore è profondo. Incontenibile. Attraversa ogni via, dimora in ogni angolo, diventa respiro della sua gente. Che piange le sue giovani vite, che recupera un po’ di luce per sperare nella vita dell’altro suo ragazzo.
Agli inquirenti il lavoro per stabilire le dinamiche dello schianto, per indagare su cause e responsabilità. Ma, nessuno, che abbia volontà e spirito di riflessione, può e deve sottrarsi ad alcune considerazioni. Prendendo le distanze da Marco Tullio Cicerone quando scrive: ”Vitam regit fortuna, non sapientia”.
Poiché, al contrario, la vita non è retta dal destino, ma dalla saggezza.