Il Papa, nei saluti all’udienza generale, ricorda che Gesù è un amico fedele, che ci accompagna e mai delude, e che nella sua Croce troviamo “sostegno e conforto in mezzo alle tribolazioni della vita”. Quindi, invita ad affidarsi all’intercessione di san Giovanni Paolo II, alla vigilia del 15.mo anniversario della morte

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Gesù è l’amico fedele “che riempie di felicità la nostra vita, anche nei momenti difficili”, che ci “accompagna e mai delude”. In lui e con lui non siamo soli e nella sua Croce i nostri cuori trovino, “sostegno e conforto in mezzo alle tribolazioni della vita”. Papa Francesco saluta così i fedeli nelle diverse lingue, collegati attraverso i mezzi di comunicazione con la biblioteca del Palazzo apostolico, al termine della catechesi dell’udienza generale.

L’uomo, nella paura, si affidi alla Divina Misericordia

Ai polacchi, il Papa ricorda che l’uomo di oggi vede “i segni di morte” più presenti nella civiltà, e “vive sempre più nella paura, minacciato nel nucleo stesso della sua esistenza”. In questi giorni difficili, è il suo invito, “il vostro pensiero corra allora a Cristo: sappiate che non siete soli. Egli vi accompagna e mai delude”. Affidatevi alla Sua “Divina Misericordia e all’intercessione di san Giovanni Paolo II, alla vigilia del 15° anniversario della sua morte”, che cade domani, 2 aprile.

Ai portoghesi: guardate la Croce, lì Gesù ha vinto il male

Guardando alla Settimana Santa ormai vicina, Francesco invita i fedeli portoghesi a guardare “la Croce dove Gesù ha preso su di sé e ha sopportato ogni tragedia dell’umanità”. Per il Pontefice, “non possiamo dimenticare le tragedie dei nostri giorni, perché la Passione del Signore continua nella sofferenza degli uomini”. Ma l’augurio è che “i vostri cuori trovino, nella Croce di Cristo, sostegno e conforto in mezzo alle tribolazioni della vita; abbracciando la Croce come Lui”, con fiducia e abbandono alla volontà di Dio, “avrete parte alla gloria della Risurrezione”.

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