L’UE sta facilitando la tutela dei suoi interessi commerciali e dei suoi diritti in una situazione in cui, per il momento, l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) non è in grado di emettere decisioni vincolanti sulla risoluzione delle controversie se il membro dell’OMC oppone appello alla relazione di un panel.
Gli ambasciatori presso l’UE riuniti in sede di Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) hanno approvato oggi la posizione del Consiglio sulla modifica di un regolamento relativo all’applicazione e al rispetto delle norme commerciali internazionali da parte dell’UE. La posizione del Consiglio sul regolamento (UE) n. 654/2014 costituirà per la presidenza la base per negoziare con il Parlamento europeo. “”La nostra prima scelta è – e sempre sarà – il multilateralismo. Dobbiamo tuttavia vigilare per tutelare i nostri interessi commerciali e far valere i nostri diritti, anche ricorrendo alle sanzioni, se altri ostacolano la risoluzione di un conflitto commerciale”” L’attuale regolamento è in vigore dal 2014. Stabilisce il quadro legislativo comune per il rispetto dei diritti dell’UE nell’ambito degli accordi commerciali internazionali. Grazie a tali norme la Commissione ha potuto imporre contromisure al termine di una procedura di risoluzione delle controversie, una volta ottenuta l’autorizzazione dell’OMC. Data l’attuale paralisi dell’organo d’appello dell’OMC, le norme vigenti dovevano essere aggiornate per consentire alla Commissione di intervenire in una situazione in cui le procedure di risoluzione delle controversie sono ostacolate. La modifica proposta è principalmente incentrata sulle situazioni in cui, dopo che l’UE è riuscita ad ottenere una decisione favorevole da parte di un panel per la risoluzione delle controversie dell’OMC, la procedura è ostacolata perché l’altra parte, che non ha acconsentito ad un accordo provvisorio in materia di arbitrato d’appello a norma dell’articolo 25 dell’intesa sulla risoluzione delle controversie dell’OMC, oppone alla relazione di un panel dell’OMC un appello che “cade nel vuoto”. In questi casi, le nuove norme introducono la possibilità di imporre sanzioni quali dazi doganali, restrizioni quantitative sulle importazioni o esportazioni di merci e misure nel settore degli appalti pubblici. La Commissione avrà inoltre il diritto di adottare contromisure nel caso in cui un partner commerciale, nel quadro di un accordo commerciale bilaterale o regionale, imponga misure commerciali illegali e successivamente ostacoli la procedura di risoluzione delle controversie nell’ambito di tale accordo. La posizione del Consiglio resta vicina allo spirito della proposta della Commissione, ma prevede una clausola di riesame che fa obbligo alla Commissione di valutare il funzionamento delle nuove norme e di esaminare l’eventuale necessità di estendere l’ambito di applicazione ai servizi e ai diritti di proprietà intellettuale al più tardi entro tre anni dall’adozione del regolamento. Prossime tappeDopo l’accordo di oggi il Consiglio è pronto ad avviare i negoziati con il Parlamento europeo non appena quest’ultimo avrà approvato la sua posizione. Per l’adozione è necessario raggiungere la maggioranza qualificata del Consiglio, con l’accordo del Parlamento europeo. Proposta della Commissione recante modifica del regolamento (UE) n. 654/2014, 12 dicembre 2019 |