Premessa
Qui si va a discettare sulla mancata scolaresca, composta come sempre di maschietti e femminucce, la quale,date le circostanze in emergenza, si ritrova a far lezione,se ancora è lecito usare questi termini tradizionali per indicare il normale corso delle giornate scolastiche in casa, ovviamente la propria: scene da un chiuso di ambiente domestico, di certo confortevole , ma non sempre ideale in fatto di necessaria accuratezza dell’annuale programma di insegnamento.
Però…..hai visto mai che dove non riesca ad arrivare la dovuta severità delle regole da rispettare in classe, da un banco all’altro, possa subentrare con felice ideazione il nonnino/a di casa, in grado di dispensare come e più di prima, adesso il tempo scorre per loro, saggi consigli del buon tempo andato e favole esopiche della buona notte, smartphone permettendo, con il vantaggio di non subire per qualche tempo rabbuffi alla giamburrasca durante l’usuale terroristica interrogazione alla lavagna!
Svolgimento tema
Come in ogni bella storia che si rispetti, all’inizio fu il sogno che diviene desiderio, recita così uno spot pubblicitario fra i maggiormente contesi del momento, dispensato con incessante candore disneyiano ,almeno per i più piccini pronti ad abbandonarsi fiduciosi alle riconquistate coccole familiari, senza sofistiche sul come o perché all’improvviso piova su di loro una messe insperata di piccole felicità, tanto per cominciare sottoforma di sonni prolungati quanto basta per non essere infagottati di prima mattina nelle automobili di mamma o papà,in coda su strade già trafficate, per recarsi al…lavoro, viene meglio asilo?…mica tanto!
E ancora merende con veri dolcetti, di quelli impastati a mano, tutti insieme allegramente intorno al tavolo di cucina e poi giochi e giochini a tutte l’ore ,addirittura video,con la supervisione del fratello maggiore, anche lui momentaneamente occupato,più esatto dire disoccupato a studiare da casa!
Il tutto con la moderata benedizione delle “autorità” in materia ,dai genitori agli insegnanti, ambedue le categorie in assoluto accordo nell’usare,come suol dirsi,mano on line,una volta si sarebbe detto leggera alla maniera della maestrina dalla penna rossa!
Una pacchia, una!!
E non finisce qui, “…. Vi prometto che anderò a scuola…”
Fermi tutti, ognuno di noi , si spera,ricorda per averle lette almeno una volta di riffa o di raffa,oggi per gli ultimissimi nostri adolescenti potrebbero comparire whatsappate,meglio che niente, magari allo scopo di ironizzarci su con benevolo compatimento all’indirizzo dei sapiens,ancorati alla letture de: le avventure di quell’illustrissimo signor burattino per antonomasia, elementare?, pazienza, scontato,che vogliamo fare?, con la sua sarabanda di bugie a mucchi che alla prima occasione vende l’Abbecedario,la maiuscola quanto ci sta bene, per darsi …al teatro….
Superfluo farsi venire strane idee per evitare le lezioni anche perché in questo caso fortunatissimo, che neanche Pinocchio nel bel mezzo delle sue più deliranti o divertenti,seconda i casi della vita, ci avrebbe sperato,obbligo di studiare?,mai,mai mai!,! è appena stata proclamata ufficialmente
l’abolizione,ovviamente pro tempore, degli esami per il conseguimento della licenza di terza media…..voti solo da remoto….in una ….gloriosa sintesi tutti bravi e…. si fatica a pronunciarla la magica parolina ma tant’é… .promossi : ecco è fatta o scritta che attualmente è la stessa cosa! (Aita,aita,chi udrà il nostro grido di dolore?, in pochi, forse perché smorzato dalle parentesi tonde,ndr)
Non ci resta che trasferirci …una riga più sotto! Continua…..
A questo punto delle considerazioni in tema siamo felicemente giunti nel paese di cuccagna, sinonimo di Paperopoli, settanta anni da poco compiuti ma non li dimostra, abitata com’è,fra gli altri, da quelle tre pesti di nipotini dello zio Paperino , alla ricerca di espedienti sempre più furbi per non recarsi a lezione! Chi avrebbe mai potuto predire loro che nel tempo presente si sarebbe appena avverato l’inosabile?!
Rimanendo sempre in tema, sembra verosimile che possa nuovamente instaurarsi una sorta di novella età dell’oro…. convince poco…. più facile ritrovarci, magari a nostra insaputa, in certe curiose contrade dal nome fortemente evocativo di “Asineide”, trovasi nei versi inediti e privilegiati di un poeta, il Vitale, nativo di Bova,provincia di Reggio Calabria per i non addetti, da riportare a gloria nazionale, accanto agli altri dei primi del novecento,da Carducci a Pascoli a D’Annunzio,di cui egli era idealmente ammiratore ed epigono nel senso poetico più puro.
Addentrandoci in questa che ha tutta l’aria di divenire una scoperta letteraria dagli esiti impreveduti,ci ritroviamo a leggere alcuni dilecta che comprendono perfino un sentimentale elogio dell’asino, povero orecchiuto da neo martirologio, mistificato senza tanti complimenti nelle sue pur qualità laboriose e docili, in un improbabile raffronto con il focoso destriero pieno di grandiose e superbe esigenze.
E dunque la morale,ammesso che ci sia necessità di ricavarne una, è che ci si può consolare anche in mezzo alle secche della malamente camuffata non conoscenza, vicina di banco dell’ignoranza vera e propria, dannoso girarci intorno, perlomeno per i più grandini .
Dopotutto, come abbiamo appena evocato sulla scorta dei versi del Nostro, anche il somaro o ciuco che dir si voglia, ha diritto alla sua dose di stima e apprezzamento, sia pure in virtù di licenza poetica|!
Un alibi perfetto,insomma, contra ulteriori recriminazioni!
Conclusioni
Tanto e tanto tempo fa…iniziavano così quasi tutte le fiabe del mondo….solo che ora si tratta di scontrarsi con una realtà intristita e avvilente per la noia che sta già regnando sovrana…
In altre parole non possiamo esser certi che, passata la prima euforia, l’assenza prolungata di quei rapporti che si instaurano con solidale amicizia tra i nostri alunni liberi di stare in classe, non venga avvertita come una deminutio ,inutile, non si riesce a stare lontani da lui,parliamo ancora una volta del fedele latino,più antico e nuovo che mai,sempre al nostro servizio!.
Pertanto non pare una gran cosa, specie sul piano emotivo, fidarsi dell’onniscienza sostitutiva delle attuali hightech,utili ma non indispensabili ,al punto che ben presto, come è naturale che sia, un auspicio e non un predicozzo, si possa tornare alla comunicazione de visu, così meravigliosamente ordinaria!
E che la squola torni rapidamente a essere propizia a più e meno piccini!