AMMINISTRATIVE 2020
“Non ci siamo chiesti cosa possa fare Reggio per noi, piuttosto ci siamo
chiesti cosa noi possiamo fare per Reggio. Questo ci differenzia dagli altri.”
È questo il bigliettino da visita della candidatura di Angela Marcianò a sindaco
della Città metropolitana di Reggio Calabria. Ospiti della sala meeting all’ultimo
piano dell’Hotel Eubea, per i giornalisti questo è stato il primo incontro ufficiale
con la Marcianò da quando ha deciso di scendere in campo. Conferenza stampa
convocata proprio nel giorno in cui (poche ore prima) scadevano i termini di
presentazione delle liste a Palazzo San Giorgio.
“In primo luogo l’umiltà, diffidiamo dall’arroganza e dal sarcasmo
– ha esordito la candidata a Sindaco –
ma vogliamo mandare un messaggio preciso: non intendiamo rappresentare la classica alternanza politica: noi siamo l’alternativa.
L’unica vera alternativa. E senza accettare compromessi”.
Seppur con la voce inizialmente spezzata dall’emozione, è partita all’attacco la professoressa di diritto, con quella sorridente determinazione che da sempre la contraddistingue.
Lo ha fatto anche affrontando in incipit due argomenti considerati spinosi da
alcuni, vale a dire la sua presunta vicinanza al Partito Democratico ed il noto
“caso Miramare”. Senza nascondersi, anticipando le domande dei cronisti
presenti, Angela Marcianò ha subito placato le potenziali strumentalizzazioni.
Poi si è passati ad illustrare i punti salienti del programma elettorale, che la
vedrà sostenuta da 4 liste e ben 112 candidati:
“gente libera, che non appartiene a nessun sistema politico, a nessuna poltrona. E di certo nessun voltagabbana. Abbiamo il potere della libertà e l’audacia dell’indipendenza” .