L’uso della mascherina torna ad essere obbligatorio in tutta la regione e durante tutto l’arco della giornata quando si è all’aperto, è questo quanto indicato da una nuova ordinanza che la governatrice della Calabria, Jole Santelli, ha appena firmato per la prevenzione e la gestione dell’emergenza Covid-19.
In particolare, si istituisce l’obbligo di utilizzo della mascherina anche all’aperto per tutti i cittadini, esclusi i bambini al di sotto dei 6 anni e le persone con disabilità non compatibile con l’uso del dispositivo di protezione. L’ordinanza è valida sino al 7 ottobre 2020. Per i trasgressori sono previste sanzioni da 400 a mille euro.
Nello specifico, l’ordinanza recita: “l’obbligo, su tutto il territorio regionale, di indossare correttamente la mascherina o altra idonea protezione a copertura di naso e bocca, oltre che in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico e sui mezzi di trasporto pubblico, anche in tutti i luoghi all’aperto, per tutto l’arco della giornata, a prescindere dalla distanza interpersonale, fatte salve le deroghe previste dalle norme vigenti. Possono essere utilizzate mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso. Sono comunque esentati dall’obbligo di usare protezioni delle vie respiratorie, i bambini sotto i sei anni e i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina, ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti e le persone durante l’esercizio in forma individuale di attività motoria e/o sportiva”.
Sulla scia della regione Campania, anche in Calabria bisognerà riadattarsi ad una misura di contenimento maggiore, anche alla luce dei nuovi casi di Coronavirus che si stanno diffondendo, basti pensare a quanto accaduto nel comune vibonese di Stefanaconi, definito zona rossa proprio ieri.
Nell’ordinanza sono poi “confermati il divieto assoluto di assembramento, il rispetto delle misure di distanziamento interpersonale e delle misure igieniche di prevenzione; è disposto, a modifica di quanto previsto”, in una precedente ordinanza, “per tutte le attività economiche, produttive e ricreative e per gli uffici pubblici ed aperti al pubblico, l’obbligo di rilevazione della temperatura corporea per dipendenti ed utenti, impedendo l’accesso nei casi in cui venga rilevata una temperatura superiore a 37,5 C° e comunicando la circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell’ASP territorialmente competente per gli adempimenti di consequenziali”.