Chinarsi su chi soffre per farlo rialzare, prendersene cura con tenerezza e compassione. Questo è lo stile, questa la scelta preferenziale del Figlio di Dio, come deve esserlo della Chiesa. Ma non si può esercitare la compassione senza attingere forza da un’intima relazione con il Padre. Questa la lettura che il Papa dà alla Liturgia odierna nella riflessione che precede l’Angelus, recitato, dopo oltre un mese, nuovamente dalla finestra del suo studio salutato dai fedeli in Piazza
Guarigione. È questa la parola centrale della quinta domenica del Tempo ordinario, in cui Francesco all’Angelus, torna a salutare i fedeli in Piazza San Pietro dalla finestra del suo studio, dopo un mese di diretta streaming dall’interno della Biblioteca del Palazzo Apostolico, per le restrizioni imposte dalla pandemia.”Un’altra volta in Piazza!” è il suo saluto ai fedeli che lo attendono sotto una leggera pioggia e ricambiano con un lungo e affettuoso applauso.