Lo ha detto il Papa nella catechesi dell’udienza generale ribadendo l’importanza dell’orazione: il respiro della fede è la preghiera, cresciamo nella fede tanto quanto impariamo a pregare
Di generazione in generazione la Chiesa è chiamata a trasmettere “la lampada della fede con l’olio della preghiera” che la alimenta. Suo compito è dunque quello di “pregare e insegnare a pregare”. Lo rimarca il Papa all’udienza generale che si tiene nella Biblioteca del Palazzo Apostolico, dipanando, nella sua forte catechesi, il legame essenziale che vi è fra la fede e la preghiera. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
La lampada della fede che illumina, sistema le cose davvero come sono, ma può andare avanti soltanto con l’olio della fede. Al contrario, si spegne. Senza la luce di questa lampada, non potremmo vedere la strada per evangelizzare, anzi, non potremmo vedere la strada per credere bene; non potremmo vedere i volti dei fratelli da avvicinare e da servire; non potremmo illuminare la stanza dove incontrarci in comunità… Senza la fede, tutto crolla; e senza la preghiera, la fede si spegne. Fede e preghiera, insieme. Non c’è un’altra via. Per questo la Chiesa, che è casa e scuola di comunione, è casa e scuola di fede e di preghiera.
I cambiamenti senza la preghiera non sono di chiesa ma di gruppo
“Tutto nella Chiesa nasce nella preghiera, e tutto cresce grazie alla preghiera” ribadisce il Papa che a braccio sviluppa concretamente il suo pensiero.
Per esempio, lo vediamo in certi gruppi che si mettono d’accordo per portare avanti riforme ecclesiali, cambiamenti nella vita della Chiesa… Ci sono tutte le organizzazioni, ci sono i media che informano tutti… Ma la preghiera non si vede, non si prega. “Dobbiamo cambiare questo, dobbiamo prendere questa decisione che è un po’ forte…”. È interessante la proposta, è interessante, solo con la discussione, solo con i media, ma dov’è la preghiera? La preghiera è quella che apre la porta allo Spirto Santo, che è quello che ispira per andare avanti. I cambiamenti nella Chiesa senza preghiera non sono cambiamenti di Chiesa, sono cambiamenti di gruppo. E quando il Nemico – come ho detto – vuole combattere la Chiesa, lo fa prima di tutto cercando di prosciugare le sue fonti, impedendole di pregare, e [inducendola a] fare queste altre proposte.
Serve “l’olio della preghiera”
Se cessa la preghiera, infatti, per un po’ sembra che tutto possa andare avanti come sempre ma, avverte, “dopo poco tempo la Chiesa si accorge di essere diventata come un involucro vuoto, di aver smarrito l’asse portante, di non possedere più la sorgente del calore e dell’amore”.