di Silvana Ines Marina Sgro

Muoversi in giro per il mondo, come accadeva soltanto un anno fa nell’era pre- covid, al momento, non è possibile e non lo sarà ancora per un poco.

Ma l’uomo fa’ di necessità virtù e vivere il territorio, per 4 amici amanti dei viaggi, diventa il progetto da concretizzare per poter continuare a viaggiare e godere di immensi tesori.

Tra le tante escursioni effettuate una, in particolare, merita di essere vissuta e raccontata, per le bellezze che si sono presentate agli occhi dei quattro amici, che si sono messi in viaggio per rispondere anche a quel bisogno di socialità che nasce insieme all’uomo. Meta della nostra escursione sono i paesini di Bivongi e Pazzano nella Vallata dello Stilaro, ai piedi del monte Consolino, che comprende oltre a Bivongi e Pazzano anche Stilo e Monasterace.

Bivongi
Nella Bivongi antica
Scorci di Bivongi
Suggestioni della Bivongi storica

La Vallata, per le sue caratteristiche geomorfologiche e per la presenza nel suo territorio di molti minerali, ha attirato da sempre, popolazioni che l’hanno antropizzata.

Alcuni ritrovamenti archeologici ci dicono che fin dall’età del ferro (500 a.c.) si stanziarono popolazioni che sfruttavano le risorse minerarie dello Stilaro.

Essa, inoltre, è sede di insediamenti ascetici nati tra l’ VIII e il XII secolo.

In questo periodo, in quest’area, si stabilirono monaci greco-ortodossi costretti a fuggire dall’ Impero Romano d’Oriente, non soltanto per l’iconoclastia imposta da Leone III di Bisanzio, ma, anche, per le innumerevoli guerre di conquista dell’impero orientale che costrinsero monaci ed eremiti ad abbandonare Bisanzio. Grazie alla venuta di questi asceti, che giunsero in Calabria cercando riparo e protezione tra i boschi e le montagne prossime al mare, moltissimi furono i monasteri edificati.

Il Monastero di San Giovanni Theristis è una delle perle di questa Vallata Bizantina a Bivongi.

Giovanni Therestis nato a Palermo nel 995 circa  muore a Stilo il 23 febbraio del 1054, egli è stato un monaco italo-greco vissuto in questa Vallata.

Il Monastero, a lui dedicato, fu scoperto agli inizi del 1900 da Paolo Orsi (archeologo italiano, di Rovereto, che si dedico’ prevalentemente alla esplorazione archeologica della Calabria e della Sicilia)

Egli, però, nulla poté fare per salvaguardarlo, data la lontananza dal centro urbano e la mancanza di strade.  Poi  fu oggetto di attenzione nel 1965 dall’allora sindaco di Bivongi Franco Ernesto che si adoperò affinché il monastero fosse conosciuto e salvaguardato.

Nel 1990 cominciarono i lavori di ristrutturazione dell’edificio e dell’area, per riportarlo ad essere ancora un luogo di preghiera.

Nel 1994 cominciarono a vivere stabilmente i primi monaci provenienti dal Monte Athos.

Oggi l’uso del monastero è affidato alla chiesa ortodossa rumena in Italia.

Il suo esterno, molto curato, è’ in stile bizantino, il suo interno e’ ricco di icone e testimonianze della religione ortodossa. A focalizzare l’attenzione vi è, inoltre,  uno splendido lampadario dorato, nella navata, con una base di 12 lati e su ognuno di essi è raffigurato un apostolo.

La posizione isolata e immersa nella natura ci ha regalato  serenità e stupore, ripagandoci  del lungo viaggio, in questo remoto e antico angolo della Calabria.

Poco distante da Bivongi si trova il paesino di Pazzano nel cui territorio  è situato il particolarissimo Eremo di Monte Stella, a circa 900 metri sul livello del mare.

La chiesa, esistente da piu’ di 1500 anni, e’ parzialmente scavata nella roccia e,  per la sua storia e per l’ambiente che lo circonda, è davvero un luogo fantastico. 

 Ad essa vi si accede attraverso una scalinata interamente scavata nella roccia, una discesa di 62 scalini,  un anfratto lungo e stretto privo di luce, una immersione nelle viscere della terra.

Qui vissero per 2 secoli i monaci seguaci di San Basilio, praticando la contemplazione e la preghiera.

L ‘uscita si trova nella parte inferiore e si  affaccia sulla incantevole vallata , un panorama mozzafiato!

Motivati alla nostra  escursione da grande entusiasmo, siamo tornati a casa al tramonto dopo una 

giornata,  ricca di positive esperienze.

Eravamo carichi di serenità e  leggerezza, di energia e conoscenze: un pieno di bellezza per gli occhi e per il cuore!