La villa romana si trova nel cuore della Locride, il cui complesso ricade all’interno dell’area archeologica sita in contrada Palazzi, che si estende per circa 15 ettari a monte e a valle della SS 106.
La villa extraurbana è stata scoperta nel 1963 e risulta essere la più importante testimonianza di stile, arte e ricchezza delle ville nobiliari di età ellenistica; corredata da ambienti residenziali e termali. L’aspetto altamente artistico di Villa Romana sta nel nucleo di mosaici rinvenuti nella pavimentazione, il quale risulta essere il più vasto rinvenuto in Calabria e rimanda per stile a collegamenti con alcune aree dell’Africa orientale. La differenza che intercorre tra i mosaici sta nei colori e nella grandezza delle tessere: i più antichi riportano colori sul bianco e verde, mentre i più moderni sono policromi e dalle tessere più piccole, rispetto alle prime.
Considerata la ricchezza complessiva della villa, si pensa sia appartenuta ad una famiglia patrizia, presumibilmente legata all’attività vinicola, a dimostrazione di ciò il ritrovamento di anfore romane e alcune delle raffigurazioni mosaiche.
Nella villa vi sono diversi ambienti: uno riscaldato, chiamato calidarium, l’altro con temperatura moderata, chiamato il tepidarium, il quale serviva per preparare il corpo all’ambiente più freddo, nonché il frigidario. Ciascuno di questi ambienti era decorato con mosaici, alcuni dei quali restaurati e di possibile ammirazione.