Furia francese e ritirata spagnola, si dice così quando si intraprende un’avventura, con slancio e volontà, ma poi l’obiettivo perseguito è difficile da raggiungere per evidente inadeguatezza delle proprie forze e si torna indietro.

Ci riferiamo alle vicende e agli avvenimenti amministrativi della città di Crotone. Una città che ormai, da anni, si muove sull’onda e sulla spinta delle emozioni e delle impressioni sollecitate e, il più delle volte, solleticate dai demagoghi e dai populisti di turno. Una situazione paradossale per cui gli attuali occupanti temporanei del palazzo comunale, pur di non dare continuità al lavoro svolto dai precedenti (c.d. continuità amministrativa), non sapendo cosa fare e come muoversi e con il semplice dichiararsi amministratori del rinnovamento e del cambiamento, senza tentennamento alcuno, usano buttare l’acqua sporca con tutto il bambino.

In particolare, vogliamo parlare dei Contratti istituzionali di sviluppo, meglio noti, come Cis. E nello specifico al Contratto Istituzionale di Sviluppo previsto nell’ex area Sensi. Un’area nevralgica per la città di Crotone, un collegamento naturale tra il porto Vecchio e il porto Nuovo.

Progetto elaborato dalla solita Crotone Sviluppo (altro bambino buttato con un’eventuale ma mai dimostrata acqua sporca) che unitamente alla rigenerazione urbana dell’area in cui insiste l’ex piscina Coni e affiancato al programma Agenda Urbana, anche questo perso nei meandri della casa comunale, potrebbe far rinascere un pezzo di città che diventerebbe più godibile e più vivibile.

Un fiore all’occhiello per i crotonesi e per quanti, ancora pochi, molto pochi, ci onorano della loro presenza.

I Cis, lo ripetiamo per l’ennesima volta e lo ripeteremo sino alla noia, sono uno strumento pensato dal Governo finalizzati alla realizzazione di progetti strategici tra loro funzionalmente connessi per la valorizzazione dei territori.

Un’occasione unica per programmare e dare vita ad una visione strategica condivisa e a lungo termine, lontana dalle logiche frammentarie e dagli interventi a pioggia che hanno reso la Pubblica Amministrazione degli enti, negli anni, ingessata e poco elastica.

Il CIS Crotone è nato dal confronto e dal coinvolgimento del partenariato economico e sociale già attivo per Agenda Urbana e per il PSC, è figlio di una logica di sistema che, nel recente passato, ha puntato a sovrapporre i diversi interventi per amplificarne gli effetti, collocando i singoli interventi in una visione unica di sviluppo.

Noi, oggi, chiediamo che si riapra la fase del confronto con la città. Subito. Senza infingimenti e rinvii, in parte, dovuti a palese incapacità e, in parte, al sopraggiungere di ansie da prestazione elettorale.

È, quindi, necessario ed urgente, seppur in ritardo con i tempi previsti, la convocazione di un consiglio comunale che, a norma di statuto comunale, nei prossimi giorni, richiederemo noi come forze di minoranza per avere innanzitutto notizie sul CSI Crotone da parte dell’Agenzia Nazionale per la coesione territoriale che ha sostituito Invitalia e prendere contezza dello stato dell’arte, eventualmente, suggerendo le proposte che riterremo necessarie e di supporto ad un progetto ritenuto strategico per Crotone.

Ma per fare tutto questo è necessario che la giunta comunale presieduta dal Sindaco Voce non resti ingessata e immobilizzata ma si alzi le maniche e si dia da fare. Con coraggio. Con altruismo e con fantasia.

Antonio Manica

Alessia Le Rose

Fabio Manica

Giuseppe Fiorino

Mario Megna

Danilo Arcuri

Andrea Tesoriere

Marisa Luana Cavallo

Fabiola Marrelli

Enrico Pedace

Meo Fabrizio

Antonio Megna

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Via Antonio Manicai