Nella serata del 5 agosto, il BookFestival si apre con la premiazione del I concorso Racconti nel cassetto, indetto dall’Ass. Donne Insieme operante sul territorio di Condofuri Marina.
«L’associazione Donne insieme nasce nel gennaio 2020, la pandemia non era ancora arrivata ma ha mosso i primi passi proprio durante il lockdown e, dovendo fare di necessità virtù, abbiamo svolto l’intera attività dell’associazione in diretta Facebook occupandoci di vari temi: la violenza sulle donne, il cyberbullismo e tanti altri affrontati insieme a ospiti esperte dell’argomento; curando interviste doppie, abbiamo dato la possibilità a tante autrici di presentare i loro libri.»
Così dice Enza Marino, vicepresidente di Donne Insieme e continua- «Donne insieme fa inoltre parte della più grande e strutturata Comunità Competente con la quale abbiamo abbracciato la battaglia pro consultorio h12 di Melito, nel campo della prevenzione abbiamo stipulato una convenzione con la sede di Bovalino del Policlinico di Monza grazie alla quale le nostre associate usufruiscono di visita senologica gratuita. Come associazione culturale ci poniamo l’obiettivo di valorizzare le competenze delle nostre associate e quelle presenti sul territorio dell’Area Grecanica, proprio in questo contesto abbiamo indetto a maggio il primo concorso letterario dal titolo “RACCONTI NEL CASSETTO”. Ci sono pervenuti ben 98 racconti, i quali sono stati esaminati in forma anonima dai nostri tecnici, esperti nel settore e straordinari scrittori: Teresa Carmine Romeo, Rossella Amato e Mario Alberti che hanno immediatamente accolto con grande entusiasmo la nostra iniziativa manifestando la disponibilità a far parte della giuria.»
A seguire la presidente dell’ ass, l’avv. Domenica Clemensi, prosegue con le premiazioni, introducendo il momento con l’augurio e la determinazione di portare avanti l’iniziativa per gli anni futuri -« La promozione della cultura è stato per noi un’esperienza nuova che intendiamo ripetere».
Il concorso vede al Primo posto il racconto “Come in un film”, una storia commovente che tocca il tema sempre attuale della disabilità. Racconta di un ragazzo paraplegico e di quanto, come scrive l’autrice, la diversità causa timore ed estraniazione, a qualcuno addirittura paura. Di come non sia tutto come in un film, del disagio causato non dalle complicanze dovute alla disabilità quanto piuttosto da quello conseguente all’atteggiamento delle persone rispetto alla disabilità stessa. E poi ci sono problematiche, anche economiche, che bisogna affrontare da parte delle famiglie … tant’è che il ragazzo decide di compiere un gesto estremo, lanciarsi dal sedicesimo piano di quel palazzo per liberare tutti da una prigionia che nessuno ha voluto. L’autrice Monica Ascani, bolognese di origine, delega l’associazione al ritiro del premio. Ritira la socia Maria Gabriella Guglielmini.
Al Secondo posto si classifica Daniela Zema con il racconto “Se mi impegno a tratti posso anche volare”, l’oggetto di questo racconto è tanto attuale quanto delicato, la violenza sulle donne: “Oggi, con il calore dei primi di maggio dove qui spuntano le rose, scrivo una lettera, forse la più intima che io abbia mai dovuto scrivere. E la scrivo ad una me che poteva essere ma non può, per ricordarle quanto il dolore possa farti cambiare, ma vuole anche essere un manifesto privo di pregiudizio e colmo di speranza per le mie sorelle.” Dunque la protagonista scrive a se stessa e ripercorre la sua storia d amore malato, di botte e di insulti, di scuse e poi di schiaffi e ancora insulti, in una routine che la porta in fondo ad un baratro senza uscita. Ma via d’uscita invece c’è: “Tutte le donne, affette da questa malattia a breve termine, come la definisce l’autrice dovrebbero essere forti, dovrebbero avvalersi degli ausili forniti dal nostro ordinamento, assistenti sociali, avvocati, il recente codice rosso.”
Al Terzo posto due ex aequo: “La soffitta” di Stefano Giraldi Cèneda, di origine pratese e “Mondo” del modenese Massimiliano Albinici, entrambi delegano l’associazione al ritiro del premio. Ritirano le socie la Guglielmini e Loredana Curatola.
Il protagonista del racconto “La soffitta” è Tiziano, un uomo che ritorna nella casa dove è cresciuto. In soffitta, vecchi scatoloni malconci e umidi custodiscono i suoi giochi da bambino; si apre nella memoria il cielo della sua infanzia, in un sogno ad occhi aperti riesce a sentire la voce della madre che rivede seduta sulla sua poltrona di velluto. Il sogno però finisce, è tempo di riporre il passato in quella soffitta che lo custodirà fino al suo ritorno.
Mondo è il pazzo del villaggio colpevole dell’omicidio della cognata e del fratello del quale fa sparire la testa, crimini commessi in stato di ubriachezza, però non perseguiti dalla giustizia. Uno stregone gli aveva però inflitto un segno perpetuo del gesto, una macchia a forma di mano sul volto. Un altro dei protagonisti del racconto è un ragazzino, nipote di Mondo e figlio del fratello ucciso, il quale, una sera, rientrando a casa ubriaco, incontra Mondo e si accorge che il segno sulla fronte era sparito e lo ammonisce di non bere più in quanto potrebbe fare cose sbagliate alle quali non può esserci rimedio. Ma solo il giorno dopo scopre che Mondo era già morto quando lo aveva incontrato.
«Vorremmo ringraziare a nome di tutte le associate l’organizzazione del Bova Marina BookFestival nella persona di Teresa Carmine Romeo, per la possibilità che ci ha dato di essere qui stasera è la naturale conclusione di cui il nostro primo concorso letterario aveva bisogno.»
La serata del BookFestival è proseguita con la presentazione dei libri “Le mie mani al centro della terra” di Domenica Nardo e “Oltre la soglia. L’amore e la forza di una mamma” di Roberta Avenoso.
La conversazione con le autrici è stata curata dal psicologo Sandro Autelitano e dal dott. Domenico Principato.