È trascorso un anno da quel triste 15 ottobre 2020, quando la presidente della regione Calabria, Jole Santelli, è venuta improvvisamente a mancare. L’avevamo tutti vista ballare la tarantella poche ore prima, al termine delle elezioni in un comune cosentino, felice, allegra, quasi spensierata. Mai nessun calabrese avrebbe potuto immaginarne di lì a poco, la dipartita.
Ci ricordiamo come siano stati giorni difficili, quasi al rallenty, quando per la prima volta tutti i calabresi avevano visto mancare la prima donna a ricoprire un ruolo così importante per una regione devastata come la nostra. Ricordiamo le lacrime delle sorelle di Jole, dei nipoti, come anche la commozione di tutti quei sindaci che si erano riuniti in cittadella regionale per porgerle l’ultimo saluto.
Ma chi è stata Jole Santelli? Indipendentemente dalle questioni di partito, dall’essere di destra o di sinistra, da averla scelta o meno, ha rappresentato una boccata di ossigeno! Nessuno lo può negare, sia giovani che meno giovani. Quando si è mai destato un solo sguardo al cinema prima di lei? Quando abbiamo visto un presidente calabrese essere in televisione quasi ogni giorno per difendere la nostra terra martoriata? Descrivendola a colori, come era solita dire, e non solo in bianco e nero come le cronache amaramente ci hanno insegnato. Potremmo parlarne a lungo, ma non servirebbe.
È stata un soffio Jole Santelli, ma ci ha lasciato un grande ricordo e grandi speranze. È un obbligo continuare ciò che lei aveva iniziato a costruire, è un obbligo morale verso le generazioni giovani che non devono più andare via e non devono sentirsi abbandonati in casa propria.
Abbiamo imparato che la vita è un battito di ciglia, ma quante cose si possono fare nel frattempo!
Da qui, ecco, una grande lezione per chi prenderà il suo posto: NON PERDERE TEMPO!